Coldiretti e Italgas siglano un accordo per promuovere l’utilizzo del biometano per le imprese agricole.
Il biometano agricolo
Il biometano agricolo, anche noto come biogas raffinato o purificato, deriva da un processo di digestione anaerobica di materiale organico, che siano residui agricoli, letame animale, colture energetiche o altri sottoprodotti.
Questo tipo di gas viene generato quando i batteri, in assenza di ossigeno, decompongono le sostanze. Successivamente, una volta rimosse tutte le impurità, si ottiene un combustibile puro da poter utilizzare anche per fini domestici e industriali, oltre che agricoli.
Accordo tra Coldiretti e Italgas
L’accordo tra Coldiretti e Italgas è stato firmato alla Camera alla presenza della vice-ministra all’Ambiente e sicurezza energetica Vannia Gava, e del presidente della Commissione Agricoltura Mirko Carloni.
L’ambizione è rendere il mondo agricolo protagonista della decarbonizzazione e dell’autonomia energetica.
Per farlo però, come sottolineato da Ettore Prandini, presidente della maggiore associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana, sarà necessario snellire la burocrazia e accelerare le autorizzazioni per la realizzazione degli impianti.
In Italia
Ma quanti sono in Italia? Parliamo di oltre 2.000 stabilimenti che producono biogas e solo 50 che si occupano di biometano.
La speranza però è che questo numero possa crescere sempre di più con il passare degli anni, e si prevede già di costruirne altri tre come parte di un progetto più ampio dal nome ‘Biometano di filiera’.
In questo modo, si potranno trasformare i rifiuti in fonte di guadagno, oltre che ridurre le emissioni per avvicinarsi alla tanto sperata neutralità carbonica.
I vantaggi associati
I vantaggi associati all’utilizzo del carburante in questo settore sono diversi, e riguardano soprattutto una migliore gestione dei rifiuti agricoli e di quei sottoprodotti organici dannosi per l’ambiente.
Per questo Coldiretti vorrebbe anche quadruplicarne la produzione al 2026, arrivando a 2 miliardi di metri cubi all’anno e sfruttando per intero lo stanziamento di 1,7 miliardi del PNRR.
Il biometano, inoltre, è anche un’ottima fonte energetica rinnovabile, in quanto la CO2 emessa durante la combustione è in gran parte compensata dall’anidride carbonica precedentemente assorbita dalle piante durante la loro crescita.