Il Fraunhofer-Gesellschaft Institut testa, con successo, un inverter di stringa da utilizzare per grandi impianti solari.
Un livello di tensione in uscita più elevato del solito
Il mondo delle rinnovabili è in continuo progresso e aggiornamento, con una grande rilevanza data soprattutto all’eolico e al fotovoltaico.
Ci sono però dei piccoli ostacoli da superare, per fare in modo che queste tecnologie migliorino sul fronte dell’efficienza e dei costi.
Nel campo dell’energia solare, l’organizzazione tedesca Fraunhofer-Gesellschaft ha trovato una soluzione, testando il primo inverter di stringa a media tensione in grado di trasformare la corrente continua prodotta dai moduli fotovoltaici in corrente alternata, utilizzabile in casa per gli elettrodomestici.
La vera novità del nuovo apparecchio è la sua capacità di gestire un livello di tensione in uscita più elevato del solito, perfetto per i grandi impianti solari.
Il progetto è stato portato avanti anche grazie alla collaborazione di importanti aziende, quali Siemens e Sumida Components & Modules GmbH, nell’ambito della ricerca MS-LeiKra.
Non è la prima volta
Non è la prima volta che si lavora a un prodotto simile, con la differenza che dai vecchi apparati elettronici non si era mai riuscito ad arrivare a dei risultati così importanti.
Ma adesso gli scienziati ci sono riusciti, sostituendo il silicio con il carburo di silicio, ovvero un semiconduttore ceramico che offre vantaggi sia in termini di efficienza che di costi, avendo esso stesso una maggiore densità di potenza.
L’aumento di tensione, dato proprio dal carburo di silicio, consente anche una maggiore capacità di gestione dell’energia, oltre a una riduzione del consumo di risorse.
Lo sviluppo del nuovo inverter potrebbe portare presto a dei grandi cambiamenti fondamentali per la realizzazione di centrali solari su larga scala. Ma sarà tutto da vedere.