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SkyAlps scommette su SAF: il carburante per l’aviazione ottenuto dagli scarti

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La compagnia aerea di Bolzano SkyAlps punta su piccoli velivoli turboelica e su un carburante più sostenibile realizzato con gli scarti.

Il carburante SAF

La compagnia aerea regionale SkyAlps, fondata nel 2020 a Bolzano dall’imprenditore altoatesino Josef Gostner, sta scommettendo su un nuovo carburante più green, per rendere il settore dell’aviazione il più sostenibile possibile.

Il prodotto, chiamato SAF che sta per ‘Sustainable Aviation Fuel’, non è altro che un combustibile generato da diversi materiali di scarto quali olii e grassi esausti, rifiuti solidi urbani o rifiuti legati al mondo dell’agricoltura e alle attività forestali.

I vantaggi

Ma quali sono i reali vantaggi? L’impiego di SAF permette di ridurre di gran lunga le emissioni (un 80% di CO2 in meno rispetto all’utilizzo del cherosene tradizionale bruciato per far volare gli aerei).

I benefici del carburante sono stati riconosciuti anche dalla European Union Aviation Safety Agency (EASA), che lo considera l’unica risorsa davvero funzionale per contribuire alla decarbonizzazione del trasporto aereo, e dall’International Air Transport Association (IATA), che raccoglie 290 compagnie aeree di circa 120 Paesi.

Per l’organizzazione internazionale, oltre che contribuire alla riduzione dell’anidride carbonica, con SAF è anche possibile diminuire il consumo di acqua, di terreni destinati alle filiere alimentari, e di pesticidi e fertilizzanti chimici pericolosi per l’uomo e l’ambiente.

Come si ottiene il combustibile?

Come si ottiene il combustibile? Nel caso specifico di SkyAlps, si sta pensando di sfruttare due possibili tecniche, in base alle diverse situazioni e necessità che emergeranno.

Il prodotto si può infatti generare in una bioraffineria, per poi miscelarlo fino al 50% con quello tradizionale usato per gli aerei; oppure si può ottenere mediante il co-processing, ovvero un metodo che prevede l’inserimento di materie prime biobased (provenienti da biomassa o composti come l’amido o la canna da zucchero). 

I primi test sul SAF risalgono in realtà al 2008, mentre i primi utilizzi nell’aviazione civile sono avvenuti tra il 2011 e il 2012.

Ma non si può ancora sfruttare questa risorsa su larga scala, perché costa tanto e perché non sarebbe sufficiente a soddisfare la richiesta sul mercato e le attività delle compagnie.  

Cosa accadrà?

Il Sustainable Aviation Fuel potrebbe davvero rappresentare la chiave di svolta nel mondo dell’aviazione, essendo una materia prima rinnovabile rispetto al cherosene fossile estremamente dannoso. Cosa accadrà?

Non si può ancora rispondere a questa domanda, ma è chiaro che già molte compagnie lo hanno introdotto, come l’olandese KLM che, dal 2011, lo impiega sulle proprie tratte aggiungendone una piccola quantità per ogni volo in partenza da Amsterdam.

SkyAlps, con sede a Bolzano, vuole scommettere su questo prodotto, e spera di poterlo avere presto a disposizione in Trentino-Alto Adige.

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