“La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile. Non è una questione di “se”, è solo una questione di “quanto presto” – e prima è, meglio è per tutti noi”, ha affermato il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol . Scarica il Report.
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Il Report dell’IEA sulle prospettive di decarbonizzazione entro la fine del decennio
Entro la fine del decennio le fonti energetiche rinnovabili contribuiranno al mix energetico con una capacità generativa superiore all’80% rispetto ad oggi. Il fotovoltaico solare rappresenterà oltre il 50% di questa aggiunta.
Sono alcuni dei dati contenuti nel nuovo Report dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), dal titolo “World Energy Outlook 2023”, dedicato alla grande trasformazione energetica in corso in tutto il mondo e che vedrà i primi traguardi da raggiungere, come banco di prova, già entro la fine del 2030.
Obiettivi sfidanti per i Governi, le imprese e la società nel suo insieme, grazie all’aiuto delle tecnologie energetiche pulite.
“La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile. Non è una questione di “se”, è solo una questione di “quanto presto” – e prima è, meglio è per tutti noi”, ha affermato il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol .
“I governi, le aziende e gli investitori devono sostenere la transizione verso l’energia pulita anziché ostacolarla. I vantaggi offerti sono immensi – ha spoegato Birol – tra questi ci sono le nuove opportunità industriali e i nuovi posti di lavoro, maggiore sicurezza energetica, aria più pulita, accesso universale all’energia e un clima più sicuro per tutti. Tenendo conto delle tensioni e della volatilità in corso nei mercati energetici tradizionali globali di oggi, affermare che petrolio e gas rappresentano scelte sicure per il futuro energetico e climatico del mondo sembrano più deboli che mai”.
Una transizione trainata dalle rinnovabili
Il documento ne elenca alcune tra le più significative, dai veicoli elettrici ai sistemi di accumulo, dalle energie rinnovabili alle pompe di calore, fino all’elettrificazione nei diversi ambiti industriali ed economici.
Per fare un esempio, avremo un numero di veicoli elettrici in circolazione dieci volte maggiore rispetto a quello attuale, la quota di fotovoltaico solare nel mix energetico mondiale sarà pari a quanta energia elettrica si genera oggi negli Stati Uniti in un anno.
Le rinnovabili copriranno il 50% almeno della domanda di energia a livello globale, contro il 30% odierno, mentre gli investimenti in piattaforme eoliche offshore saranno tre volte maggiori di quelli destinati a nuove centrali elettriche alimentate a carbone o gas.
Si tratta di stime, certamente, elaborate sulla base degli impegni presi dai Governi. Se gli investimenti in tecnologie energetiche pulite crescessero di più otterremmo risultati ancora più rilevanti di questi appena illustrati.
Temi che a fine settembre sono stati anche al centro, a Parigi, della conferenza di alto livello a cui hanno partecipato la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, il presidente della Banca europea per gli investimenti, Werner Hoyer, e il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia, Fatih Birol.
I cinque pilastri della transizione energetica green
Allo stato attuale, la domanda di combustibili fossili è destinata a restare troppo elevata per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5°C. Stiamo ancora attendendo il picco dei consumi di combustibili fossili.
Cinque i suggerimenti proposti dal Report per accelerare e potenziare la transizione energetica in corso:
- triplicare la capacità rinnovabile globale;
- raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica;
- ridurre del 75% le emissioni di metano derivanti dalle attività legate ai combustibili fossili;
- sviluppare meccanismi di finanziamento innovativi e su larga scala per triplicare gli investimenti in energia pulita nelle economie emergenti e in via di sviluppo;
- favorire misure per garantire un declino ordinato nell’uso dei combustibili fossili, inclusa la fine delle nuove autorizzazioni di centrali elettriche alimentate a carbone.