Floatfarm è il progetto finanziato dall’Unione Europea per valorizzare l’eolico offshore. Un consorzio di 18 partner pubblici e privati, tra cui il consorzio italiano di ricerca SEAPOWER Scrl, provenienti da 8 diversi Paesi, unirà le forze creando sinergie per migliorare le turbine eoliche galleggianti di grandi dimensioni e la loro integrazione nei parchi eolici in mare.
Il finanziamento dell’UE per eolico offshore
Un contributo da 6 milioni di euro per affrontare le principali sfide nel settore dell’eolico galleggiante. Il finanziamento arriva direttamente dall’Unione Europea, che ha deciso di puntare sull’eolico offshore, una fonte di energia rinnovabile dal valore inestimabile, che oltre ad offrire numerosi vantaggi, si distingue per il basso impatto (visivo) ambientale.
Limiti degli impianti eolici con fondazioni fisse
Attualmente, gran parte delle installazioni in questo ambito sono costituite da impianti con fondazioni fisse, che però presentano alcuni vincoli legati alla profondità del fondale. Per superare tali limiti, la frontiera tecnologica oggetto di esplorazione da parte della ricerca nel settore è costituita dallo sviluppo di tecnologie basate su piattaforme galleggianti ed ancorate opportunamente al fondo marino.
Il progetto FLOATFARM per affrontare le sfide tech dell’eolico
Come dimostrano le diverse soluzioni in campo e i costi di produzione dell’energia ancora elevati rispetto alla media della generazione da impianti rinnovabili, c’è un ampio margine di ottimizzazione per l’eolico offshore. Il progetto FLOATFARM, che avrà la durata di quattro anni, si inserisce in questo contesto, affrontando le principali sfide tecnologiche nel settore dell’eolico galleggiante.
Gli enti partecipanti al consorzio per l’eolico galleggiante
Un consorzio di enti, pubblici e privati, costituito da 18 partner con sede in 8 diversi paesi europei sostiene il progetto. Tra questi: l’Università di Berlino – TUB, l’Università degli Studi di Firenze, l’École Centrale de Nantes (Francia), l’Università di Delft TUD (Olanda), l’Universiteit Gent (Belgio), l’Università Tecnica Danese DTU, il CNR italiano, due grandi aziende come SAIPEM (Francia) e BW Ideol (Germania), numerose piccole e medie imprese (Sofresid Engineering, Sowent, Next Ocean, Innosea, BlueOASIS, France Energie Marines, Hagnesia, Euronovia) ed il consorzio italiano di ricerca SEAPOWER Scarl.
L’obiettivo del progetto
Obiettivo del progetto FLOATFARM è ottimizzare le turbine eoliche galleggianti di grandi dimensioni consentendone l’integrazione in grandi campi eolici galleggianti, riducendo i costi di generazione ed aumentando la produzione energetica.
“Il progetto prevede diversi obiettivi specifici”, spiega il Prof. Domenico Coiro, Presidente Seapower e docente presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale, divisione Aerospaziale, all’Università Federico II di Napoli. “In relazione alle turbine isolate saranno investigate diverse tecnologie, che spaziano dalla progettazione specifica del rotore per siti a bassa ventosità, allo studio di tecnologie innovative per il rotore, il generatore e i sistemi di controllo; in relazione allo sviluppo di fattorie eoliche galleggianti, saranno prese in esame diverse soluzioni innovative, che si estendono dallo sviluppo di sistemi di ormeggio innovativi, alla riduzione degli effetti delle interazioni di scia. Nell’ambito dello studio di ottimizzazione delle turbine isolate, inoltre, i risultati delle analisi specifiche sui diversi sottosistemi saranno integrati in un unico modello, basato su un approccio di ottimizzazione multidisciplinare (MDAO), che includerà anche una fase di valutazione delle prestazioni economiche complessive dell’impianto”.
Lo sviluppo di un rotore innovativo
Le attività svolte da Seapower nell’ambito del progetto sono legate a due diverse aree di ricerca. Inizialmente, Seapower collaborerà allo sviluppo di un rotore innovativo di grandi dimensioni (con potenza nominale di 15 MW), orientato ad operare in siti a bassa ventosità, con l’obiettivo di ridurre i costi di realizzazione e aumentare la produzione energetica, utilizzando un approccio basato su analisi accoppiate aerodinamiche e strutturali. Inoltre, Seapower sarà responsabile e coordinerà una attività che avrà l’obiettivo di sviluppare una procedura di valutazione tecno-economica di una turbina galleggiante facente anche parte di una fattoria di molte unità.
Il modello di valutazione (LCOE)
Il modello di valutazione sviluppato dovrà tenere conto sia dei costi dei diversi componenti, sia delle prestazioni di produzione della turbina, consentendo la stima del Levelised Cost Of Energy (LCOE), un indicatore del costo unitario di produzione dell’energia, comunemente usato nella valutazione di progetti nel settore delle energie rinnovabili. Tale procedura, sarà integrata nel processo globale di progettazione ed ottimizzazione della singola turbina e di tutto il campo eolico, al fine di ridurre quanto più possibile il costo finale dell’energia prodotta mirando, in questo modo, all’incremento della sostenibilità e dell’efficienza dei futuri impianti eolici offshore galleggianti.