La Tunisia vuole diventare uno dei principali esportatori globali di idrogeno verde. Ci riuscirà?
Strategia nazionale sull’H2 green
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, il direttore generale dell’Elettricità e della Transizione Energetica presso il ministero tunisino dell’Industria, delle Miniere e dell’Energia, Belhassen Chiboub, ha esposto gli obiettivi del Paese nordafricano durante uno workshop nella capitale.
Nel corso dell’evento, organizzato in collaborazione con l’Agenzia tedesca per la cooperazione internazionale (Giz), Chiboub ha parlato della strategia nazionale sull’H2 green, che mira a sviluppare le infrastrutture energetiche e a produrre fertilizzanti verdi ed elettricità pulita.
Tra gli obbiettivi della Nazione, c’è dunque quello di incrementare lo sviluppo delle rinnovabili, soprattutto nel settore industriale e in quello dei trasporti, al fine di esportare tra i 5,5 e i 6 milioni di tonnellate di idrogeno verde all’anno.
Il carburante sarà direttamente destinato all’Europa, che dovrebbe riceverne in grandi quantità, da qui al 2050, grazie all’impegno del governo di Tunisi, che sta anche progettando una rete di idrogenodotti tra le città di Gabès, Tataouine e Cap-Bon.
L’appoggio dell’Ue
Ma tutte le ambizioni tunisine, tra le quali diventare uno dei principali esportatori globali di H2 verde, avranno bisogno dell’appoggio dell’Ue per divenire realtà, oltre che del sostegno economico dei grandi gruppi internazionali, considerando l’elevato costo di produzione del combustibile.
Per produrne infatti solo 1 milione di tonnellate all’anno, servono investimenti pari a 25 miliardi di euro. Figuriamoci quanto capitale sarà necessario per arrivare alla quota sperata di 8,3 milioni.
Opportunità
In ogni caso, la Tunisia dovrebbe sfruttare tutte le opportunità e le risorse a proprie disposizione per raggiungere tali risultati, considerando che il Paese che si trova di per sé in una posizione geografica ottimale che gli garantire tante ore di sole durante l’anno.
Sul tema dell’energia verde, la Nazione può già contare sul supporto della Commissione europea, grazie a degli accordi presi con il Vecchio Continente come il progetto ELMED, iniziativa di interconnessione elettrica promossa da Terna e dall’omologa tunisina Steg. L’obiettivo? Realizzare un collegamento di 230 km dalla capacità di 600 MW, e con approdo in Sicilia.