Il Direttore di Enel per l’Italia parla all’Italian Energy Summit della centralità delle reti energetiche, puntando il dito sulle barriere burocratiche e i ritardi tecnologici, che rallentano la transizione energetica, a fronte di un’estremizzazione del clima sempre più veloce.
Reti elettriche da ammodernare e rendere più resistenti agli eventi meteo estremi
Il clima cambia sempre più rapidamente e soprattutto aumenta il numero degli eventi estremi. Per questo è fondamentale ammodernare le infrastrutture strategiche per far fronte ad un peggioramento delle condizioni climatiche e meteorologiche generali, con tutte le conseguenze che queste potranno avere sulla nostra sicurezza.
Nicola Lanzetta, Direttore Italia del Gruppo Enel, intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore ha dichiarato: “Negli ultimi 4 anni abbiamo visto che gli eventi estremi da un punto di vista climatico sono aumentati del 40-50%. Quindi serve una rete resiliente e da qui nasce il nostro impegno con il Pnrr“.
Enel ha pianificato per i prossimi anni diversi interventi sulle reti energetiche, in particolare quelle per la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica.
Sempre in relazione all’impegno del Gruppo in chiave Piano nazionale di ripresa e resilienza, Lanzetta ha precisato: “ci sono 3,5 miliardi che investiremo perché la capacità di hosting e di resilienza diventi sempre migliore; di questi 1,8 miliardi sono dedicati al Sud”.
Impedimenti alla transizione energetica
Ovviamente, non è semplice accelerare la transizione energetica e tecnologica in Italia, perché ci sono diversi impedimenti che al momento, al contrario, la rallentano.
Lanzetta ne annovera due in particolare: “la prima riguarda il ‘permitting’, oggi la realizzazione di una cabina primaria richiede 17 mesi, un tempo non coerente con il Pnrr, serve quindi una velocizzazione; poi c’è la recondizione, la piattaforma tecnologica ad oggi recepisce dati non coerenti rispetto a quelli che dovremmo rendicontare“.
Alla fine dell’anno passato, in risposta agli avvisi del Pnrr, i progetti per rendere le reti elettriche più resilienti e moderne presentati al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica sono stati 64, per un valore complessivo di 4,63 miliardi di euro.
Ma la resilienza delle infrastrutture energetiche crescerà
All’evento milanese ha partecipato anche il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che ha sottolineato come la resilienza delle infrastrutture sia un tassello fondamentale del nuovo Piano nazionale integrato di energia e clima (Pniec)
L’estremizzazione del clima sta comunque correndo sempre più veloce, mentre le nostre risposte sono troppo lente ad arrivare. Ma qualcosa si muove.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, Terna, Enel ed utility come A2A da anni stanno pianificando e realizzando investimenti per rendere le reti elettriche italiane, pensate oltre 50 anni fa, sempre più adatte a resistere a eventi estremi.
Solo queste tre realtà entro il 2025-2026 mobiliteranno oltre 15 miliardi di investimenti in sicurezza delle infrastrutture e aumento della capacità a ospitare (la cosiddetta hosting capacity) le fonti di energia rinnovabile.