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Direttiva Efficienza Energetica: al via nuovi vincoli per gli Stati UE

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Il Consiglio UE ha approvato la nuova Direttiva sull’efficienza energetica. Il provvedimento, che entrerà in vigore tra venti giorni (è stato infatti già pubblicato in Gazzetta Ufficiale), introduce limiti vincolanti in materia di consumi energetici finali e efficientamento energetico, in particolare nel settore dell’edilizia.

Ridurre i consumi finali di energia dell’11,7%

Nuovi obiettivi per ridurre i consumi finali di energia e aumentare l’efficienza energetica dei Paesi UE. La nuova Direttiva, adottata dal Consiglio Europeo e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore tra venti giorni introducendo un limite vincolante a livello collettivo nell’Unione. Gli Stati membri dovranno, infatti, ridurre complessivamente i consumi energetici dell’11,7% entro il 2030, che si traduce in un consumo finale massimo di 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di 993 milioni di tonnellate per il consumo primario. Sul piano nazionale, la riduzione annuale del consumo energetico arriverà all’1,9% nel 2030, ma potrà escludere trasporti pubblici e forze armate

Adeguamento dei PNIEC nazionali

Il carattere vincolante della Direttiva obbliga i singoli Stati ad adeguare la normativa nazionale alle nuove disposizioni comunitarie. Questo dovrebbe avvenire mediante i rispettivi PNIEC, i piani nazionali integrati per l’energia e il clima, con un lieve margine di imprecisione (2,5%). Sarà quindi compito della Commissione Europea monitorare le azioni nazionali ai fini del raggiungimento dell’obiettivo totale dell’11,7% e, qualora i contributi nazionali risultino inferiori, apportare correzioni. Nelle valutazioni finali, i principali indicatori indicati nella Direttiva sono 4:

  • intensità energetica
  • PIL pro capite
  • sviluppo energie rinnovabili
  • potenziale risparmio energetico

Efficienza e risparmio energetico al primo posto

In linea con il principio “ l’efficienza energetica al primo posto”, il provvedimento UE punta su nuovi target statali di risparmio energetico annuale, che aumenteranno progressivamente, fino all’1,9% alla fine del 2030. Tra le misure attuabili sul piano nazionale, la Direttiva cita:

  • quelle attinenti alle prestazioni energetiche nell’edilizia
  • quelle derivanti dal sistema di scambio di quote di emissione dell’EU (per gli impianti, ma anche edilizia e trasporti); 
  • le normative di emergenza in materia di energia.

Sempre in materia di edilizia, le nuove disposizioni introducono l’obbligo, per i singoli Stati, di ristrutturare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli immobili di proprietà di enti pubblici.

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