A Venezia pronti i nuovi autobus a idrogeno di Solaris, che circoleranno nella prima rete automobilistica urbana interamente alimentata da infrastruttura elettrica di ricarica in linea.
I nuovi bus a idrogeno
I nuovi bus a idrogeno di Venezia sono 4 e sono lunghi ben 12 metri. Sono stati presentati a Favaro durante una conferenza stampa che ne ha ben illustrato le peculiarità, spiegando che il carburante viene introdotto in pressione a 350 bar sotto forma di gas, alimentando una cella a combustibile e fornendo poi energia al motore elettrico dei veicoli.
Il rifornimento ad H2 è assicurato dalla stazione ENI di via Orlanda, la prima in Italia aperta al pubblico da giugno 2022 allo scopo di fornire idrogeno a veicoli pubblici e privati.
A rendere possibile il progetto ci ha pensato il produttore polacco Solaris, che sta continuando senza sosta a investire sul settore dopo essersi aggiudicato la gara italiana di TPER.
Le caratteristiche
Le caratteristiche di questi mezzi sono piuttosto promettenti. Dotati di un serbatoio da 1.560 litri, pari a 37,5 kg di idrogeno, utilizzano una cella a combustibile da 70 kW posizionata sul tetto, e una batteria al litio-titanato (LTO) da 30 kWh di capacità.
Quest’ultima, può fungere come fonte di energia ausiliaria al veicolo, alimentando il motore anche durante condizioni stradali più difficili.
I bus, inoltre, saranno dotati di un sistema di vocalizzazione interno ed esterno, di diverse prese USB e di una pedana manuale per l’accesso della clientela disabile in carrozzina.
Da dove arrivano i finanziamenti
Ma da dove arrivano i finanziamenti? Dei quattro nuovi mezzi di Venezia, due sono finanziati dallo stesso Comune della città e dall’Unione europea, per un valore complessivo di 1.253.000 euro.
Agli altri invece, ci ha pensato in parte il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, grazie ai fondi complementari al PNRR dal valore di circa 1.129.500 euro.