Incat sta costruendo per la compagnia uruguaiana Buquebus un traghetto elettrico a batteria lungo 130 metri, che verrà consegnato nel 2025.
Il traghetto elettrico Hull 096
A occuparsi del traghetto elettrico australiano Hull 096 è Incat, grande costruttore navale con sede in Tasmania, che crede di poter finire i lavori entro il 2025.
Per l’azienda si tratta di un progetto unico, considerando che il sistema di accumulo energetico della nave, dalla capacità di oltre 40 MWh, sarà 4 volte più grande rispetto a quello di qualsiasi installazione di batterie mai realizzata per il trasporto marittimo.
Le caratteristiche
Le altre caratteristiche? L’imbarcazione, che in origine doveva essere alimentata da 4 motori a doppia alimentazione bi-fuel, funzionerà invece grazie a una soluzione elettrica messa a punto dalla stessa società australiana.
Una volta conclusa, la nave sarà poi consegnata alla compagnia di trasporto uruguaiana Buquebus, che è stata d’accordo nell’escludere la possibilità di utilizzare il GNL sostituendo 500 tonnellate di attrezzature e serbatoi di carburante con 400 tonnellate di batterie.
Inoltre, per non superare un determinato peso che altrimenti sarebbe stato eccessivo e pericoloso, si utilizzerà l’alluminio al posto dell’acciaio.
Sistemi di stoccaggio a zero emissioni
Per Craig Clifford, amministratore delegato di Incat, il traghetto avrà sistemi di stoccaggio a zero emissioni e sistemi di ricarica a terra che avranno il 50% di capacità in più rispetto a qualsiasi altra installazione.
Inoltre, quando entrerà a pieno regime, la nave sarà in grado di portare sino a 2.100 persone, tra passeggeri ed equipaggio, e oltre 225 auto sulla rotta tra Buenos Aires (Argentina) e Montevideo (Uruguay).
Gli obiettivi del governo australiano
Hull 096 si aggiunge ad altri progetti che insieme mirano a soddisfare tutti gli obiettivi del governo australiano: decarbonizzare l’economia tagliando del 43% la C02 da qui al 2030, produrre al 100% energia rinnovabile e arrivare, al 2050, alla neutralità climatica.
Tra le ambizioni c’è anche quella di diventare un hub energetico sulle rinnovabili per l’Europa, soprattutto per quel che concerne l’esportazione di materie prime e di idrogeno verde. Ci riuscirà?