Il progetto della “Floating Offshore Wind Community” ha l’obiettivo di porre in maggiore evidenza il contributo che l’eolico offshore galleggiante può garantire al processo di decarbonizzazione del Paese e le ricadute di questa tecnologia può avere sull’economia italiana e le filiere locali.
Il progetto per l’eolico offshore galleggiante in Italia
La Cina, con una capacità installata pari a 30 GW nel 2022, è leader mondiale per quel che riguarda il settore dell’eolico offshore. Al secondo posto c’è la Gran Bretagna, con 14 GW, mentre leader in Europa è la Germania, con 8 GW.
L’Italia durante lo scorso anno ha raggiunto una capacità installata pari ad appena 30 MW, un dato non comparabile neanche lontanamente con i big player sopra menzionati.
In occasione del 49° Forum di Cernobbio, The European House – Ambrosetti, in collaborazione con i partner Renantis, BlueFloat Energy, Fincantieri e Acciaierie d’Italia, ha presentato un nuovo progetto dedicato proprio al sostegno e la crescita del settore dell’eolico offshore.
Il progetto della “Floating Offshore Wind Community”, infatti, si propone di porre in maggiore evidenza il contributo che l’eolico offshore galleggiante può garantire al processo di decarbonizzazione del Paese e le ricadute di questa tecnologia può avere sull’economia italiana e le filiere locali.
Che cos’è l’eolico offshore galleggiante e quali sono i vantaggi
Come si legge sul sito di TEHA, si possono distinguere 2 macro-tipologie di eolico off-shore:
- la “fixed-bottom”, la cui fondazione è radicata al fondale marino;
- la “floating”, che è supportata da una struttura galleggiante e attraccata al fondale tramite un sistema di ancoraggio e cavi.
L’infrastruttura “floating” presenta diversi vantaggi:
- può essere installata in acque più profonde e con venti più forti, il che aumenta il potenziale energetico; può essere posizionata più lontano dalla costa, risultando quasi invisibile nel paesaggio e riducendo i conflitti di interesse con altri usi del mare;
- ha minori impatti sull’ambiente e la fauna marina, restando maggiormente in superficie.
“Troppo poco eolico” nel nostro futuro, eppure l’Italia ha grandi potenzialità
Entro il 2030 l’Italia punta a raggiungere una capacità installata di eolico offshore pari a 2,1 GW (tra impianti a fondo fisso e galleggianti).
la bozza di aggiornamento del nostro Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) prevede inoltre che solo il 2% dell’obiettivo di potenza rinnovabile elettrica installata al 2030 provenga da impianti eolici offshore (a fondo fisso e galleggianti).
Eppure, come si legge nel comunicato ufficiale, l’Italia potrebbe diventare il Paese ideale per l’eolico offshore galleggiante, soprattutto in regioni quali la Sardegna, la Sicilia e la Puglia: “Grazie alle caratteristiche morfologiche ed alla conformazione dei fondali marini, il nostro Paese ha un enorme potenziale per l’installazione di eolico offshore galleggiante e secondo le stime del Global Wind Energy Council, potremmo essere il 3° potenziale mercato mondiale per eolico galleggiante”.