Il GSE ha riportato la composizione del mix energetico nazionale dell’energia elettrica immessa in rete relativo agli anni 2021 e 2022.
Il fuel mix
Il Gestore Servizi Energetici (GSE) ha diffuso i dati relativi al mix energetico (fuel mix) italiano per l’energia elettrica immessa nel corso degli anni 2021/22.
Il fuel mix è, nello specifico, l’insieme di fonti primarie utilizzate per la produzione dell’elettricità fornita dalle imprese di vendita ai clienti finali, che dev’essere comunicato entro il 31 marzo di ogni anno.
Sono tenuti a rispettare tale scadenza i produttori e venditori di energia con ‘obblighi di disclosure’, ovvero doveri di informazione legati a un contratto.
L’analisi dei dati
Dall’analisi dei dati, emerge un quadro coerente con quello presentato dalla società Terna nel ‘Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico’ di dicembre 2022.
Entrambi i report infatti sottolineano una diminuzione della generazione di energia da fonti alternative in Italia di quasi il 6% tra il 2021 e lo scorso anno.
Tale calo si pensa sia dovuto al crollo della produzione idroelettrica per via delle siccità che ha provocato gravi conseguenze a livello globale.
In particolare, l’eolico e le bioenergie hanno subito una flessione di 0,4 TWh (-2%), mentre la geotermia si è contratta meno dello 0,1 TWh.
A compensare questi esiti però, la produzione termoelettrica ha registrato un aumento di 11 TWh (+6,1%), rispetto alla fotovoltaica cresciuta di quasi 3 TWh (+12%).
Considerazioni finali
Come considerazioni finali, è dunque possibile affermare che nel 2021 la percentuale di rinnovabili utilizzata era superiore rispetto a quella del 2022 con meno carbone utilizzato, a discapito però di un uso più consistente del gas naturale.
