Roma, 22/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Idrogeno green, tanti benefici ma trasporto troppo costoso

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Il potenziale dell’idrogeno green è uno dei temi centrali dell’ultimo periodo che sta suscitando grande entusiasmo, ma anche domande e preoccupazioni. La stessa Agenzia Internazionale per l’Energia lo descrive come un ‘vettore energetico versatile’, nonostante gli eccessi costi di trasporto ne ostacolino lo sviluppo. 

L’idrogeno green per la transizione circolare

L’idrogeno green, ottenuto dunque solo da fonti rinnovabili come l’eolico e il solare, sta suscitando interesse in ogni parte del mondo, con imprese e istituzioni che ne stanno studiando il potenziale cercando di capire come sfruttarlo al meglio. 

Importanti multinazionali, da Iberdrola a Siemens Energy per fare due esempi, si stanno impegnando a tal fine per comprendere come aumentarne lo sviluppo e che ruolo può avere realmente questo combustibile nel percorso verso una transizione circolare

Il problema dei costi di produzione

Ma nonostante gli innumerevoli benefici apportati dal carburante generato in modo sostenibile, ci sono anche dei problemi da affrontare.

Il primo sulla lista? Gli eccessivi costi di produzione. ll trasporto infatti dell’H2 pulito, dai siti nei quali viene ottenuto, richiede grande capitale, che per il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) bisogna assolutamente abbassare, per aumentare l’efficienza energetica della risorsa, minimizzarne le perdite e renderla più accessibile.

Per il DOE inoltre, servirebbe anche studiare bene e analizzare quali potrebbero essere i compromessi tra la produzione e la successiva distribuzione, nel massimo rispetto dell’ambiente, optando per la costruzione di un nuovo oleodotto, o per la sintesi dell’H2 green in ammoniaca, che potrebbe poi essere venduta direttamente agli utenti finali come i produttori di fertilizzanti.

Serve un sistema di distribuzione efficiente

In una dichiarazione inviata alla CNBC, Jorgo Chatzimarkakis, amministratore delegato dell’associazione industriale Hydrogen Europe, si è detto però ottimista sulle prospettive di sviluppo del settore nei prossimi anni, sottolineando però che potrà diventerà un bene globale solo arrivando a un sistema di distribuzione efficiente, e avendo anche un programma di certificazione che possa dimostrare la provenienza del carburante da fonti alternative. 

Nonostante ci sia dunque da lavorare ancora su diversi punti, i primi piani per la produzione, fornitura e distribuzione di idrogeno verde stanno iniziando a prendere forma. All’inizio di quest’anno, per esempio, Greenergy e Octopus Hydrogen hanno annunciato la loro partnership proprio al fine di stimolarne la crescita e lo sfruttamento di questa importante risorsa.

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