Prosegue il progetto il progetto HOPE che ha ottenuto 20 milioni di euro dalla Commissione Ue per l’elettrolizzatore da 10 MW, previsto entro il 2026.
20 milioni di euro per l’impianto di elettrolisi da 10 MW
Il progetto HOPE (Hydrogen Offshore Production for Europe) prosegue, e ottiene adesso ben 20 milioni di euro dalla Commissione Ue per l’impianto di elettrolisi da 10 MW di capacità, che diventerà parte dell’offshore del Mare del Nord, in Belgio.
L’iniziativa, promossa dall’azienda francese Lhyfe in partnership con altri operatori, era stata candidata alla call da 195 milioni di euro lanciata a inizio anno dalla Clean Hydrogen Partnership, ed è stata alla fine scelta tra quelle selezionate.
Sarà Plug Power, società americana specializzata nelle tecnologie di produzione di idrogeno green e partner di HOPE, a finalizzare la costruzione della centrale, che dovrebbe essere attiva dalla metà del 2026.
Le caratteristiche: circa 4 tonnellate giornaliere di H2 rinnovabile
Con questa struttura si inizieranno a produrre circa 4 tonnellate giornaliere di H2 rinnovabile, che verranno trasportate a terra tramite un’apposita pipeline e distribuite a diversi utenti dei trasporti e dell’industria in Belgio, Olanda e Francia settentrionale.
Andy Marsh, CEO di Plug Power, ha sottolineato la propria gratitudine nei riguardi dell’Esecutivo Ue, che aiuterà l’azienda nel dimostrare la sostenibilità commerciale della produzione di idrogeno green offshore su larga scala.
L’elettrolizzatore previsto, verrà inoltre installato a circa 1 miglio dalla costa belga, e sarà alimentato con elettricità pulita.
Il progetto HOPE
Tutto questo dimostra come il progetto HOPE stia andando avanti. Ma di che si tratta?
È un’idea coordinata dalla francese Lhyfe e implementata da altri otto partner europei, quali: Alfa Laval (Danimarca), Plug (Paesi Bassi), Strohm (Paesi Bassi), EDP NEW (Portogallo), ERM (Francia), CEA (Francia), POM-West-Vlaanderen (Belgio) e DWR eco (Germania).
Nel 2022, quando è stata inaugurata la prima piattaforma al mondo ad ospitare un impianto per la desalinizzazione dell’acqua e la produzione di idrogeno tramite elettrolisi, ci si è resi conto di quanto fosse in realtà complesso gestire una struttura simile in un ambiente come quello oceanico.
Da allora si è cominciato a pensare a HOPE, con l’obiettivo di dimostrare la fattibilità tecnica e finanziaria di un polo produttivo offshore e del trasporto dell’idrogeno, tramite gasdotti, ai clienti sulla terraferma.
Lhyfe prevede che i primi chili di H2 prodotto in questo modo, si otterranno entro i prossimi tre anni, nel 2026, fornendo energia alle piccole industrie situate in Belgio, nel nord della Francia e nei Paesi Bassi meridionali, entro un raggio di 300 chilometri.