In occasione dell’inaugurazione del Cyber Harbour a Torino, Energia Italia News ha intervistato Yuri Rassega, Head of Cyber Security di Enel.
Qual è l’obiettivo del Cyber Harbour?
“L’obiettivo è quello di creare una piattaforma cooperativa fra soggetti che partecipano alla catena del valore della cybersecurity. […] L’iniziativa è quella di fornire dei casi d’uso alle startup, far convergere attori, aziende come noi, cooperando con altre aziende di questo tipo, quindi non soltanto Enel, portare allo stesso tavolo Istituzioni, ma anche potenziali investitori, per creare quella capacità, quell’ecosistema dentro il quale possano fiorire delle soluzioni e quindi scalare. […]”
Enel gestisce 1.200 portali. Di quanti attacchi cyber al giorno è oggetto?
“Enel ha una dimensione molto grande, ovviamente nota agli italiani in quanto primaria azienda energetica del Paese, ma è un gruppo multinazionale presente in 30 Paesi. Abbiamo oltre 70 milioni di clienti, quando intendiamo cliente intendiamo una famiglia o un’impresa, quindi ogni giorno un quarto di miliardo di persone nel pianeta viene servito da Enel. Un’azienda grande, che ha una superficie digitale molto ampia, con 1200 portali internet. Ogni giorno riceviamo mediamente 200 tentativi di attacco, questi sono i numeri ordinari. Per difendere questo perimetro bisogna investire in tanta tecnologia […] La tecnologia serve, ma serve che ci sia maturazione anche sul fronte umano a tutti i livelli.”
Enel offre una serie di servizi, dall’energia rinnovabile alle ricariche per i veicoli elettronici fino all’IoT e alla fibra. Come garantisce la sicurezza delle reti e la protezione dei dati per tutti questi servizi?
I servizi offerti da Enel sono ovviamente tutti governati dall’informatica, ormai non può funzionare nessun processo aziendale senza […]. La strategia giusta è quella di gestirli in maniera unitaria. L’errore che non va fatto è pensare che questi oggetti siano dei verticals autonomi, è molto importante avere una visione d’insieme unica. Un’unica regia nella progettazione e nel monitoraggio, e questo consente di rendere più difficile un attacco, un movimento laterale come si dice nel gergo tecnico […]