Sul gasdotto H2Med, voluto da Francia, Spagna e Portogallo e noto anche come Corridoio Verde Mediterraneo o BarMar, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato, di recente, l’adesione della Germania al progetto.
H2Med
H2Med è un maxi gasdotto per trasportare idrogeno green e che collegherà Portogallo, Spagna e Francia, con l’obiettivo di portare il carburante prodotto in modo sostenibile ai Paesi europei che non possono produrlo sul territorio locale per diverse ragioni.
Madrid, Parigi e Lisbona ne avevano dunque concordato la costruzione già nel mese di dicembre, sulla base di diverse analisi che avevano previsto un costo per la realizzazione pari a circa 2,5 miliardi di euro. Tuttavia, non era ancora certa l’adesione da parte di Berlino, soprattutto su quanto tutto avrebbe inciso il tutto a livello economico.
La Germania diventa partner del progetto
Ma domenica scorsa, a Parigi, durante la celebrazione del 60° anniversario del Trattato dell’Eliseo con il quale Francia e Germania hanno gettato le basi di un nuovo rapporto basato sulla cooperazione, ponendo fine a secoli di rivalità, è arrivato il sì finale da parte di Scholz alla proposta di Macron di diventare partner del progetto.
In una dichiarazione congiunta, i due leader hanno proprio ribadito il loro impegno nel costruire ‘una spina dorsale europea’ per il trasporto dell’idrogeno in tutto il Vecchio Continente, sviluppando infrastrutture nazionali e transnazionali e rafforzando la rete elettrica dell’Unione.
La soddisfazione del leader tedesco e di Pedro Sánchez
Il leader tedesco ha espresso subito la propria soddisfazione per l’inclusione, affermando che si tratta di una buona iniziativa per il futuro.
Lo stesso entusiasmo è stato dimostrato anche dal presidente del governo spagnolo Pedro Sánchez, parlando di una decisione che esalta la dimensione paneuropea dell’iniziativa.
Anche il Ministero della Transizione Ecologica del Paese iberico ha pubblicato un video sul suo account Twitter per festeggiare l’interesse della Germania nei confronti di H2Med.
La ministra Teresa Ribera ha infatti sottolineato che l’idrogeno verde verrà prima utilizzato per soddisfare le esigenze industriali della Spagna continentale, e poi sarà esportato nel Nord Europa.
Il gasdotto dovrebbe essere operativo nel 2030, anno in cui la Spagna potrà esportare il proprio carburante green in eccesso a Berlino e in altri Paesi Ue.