È tedesco il primo progetto europeo di pista ciclabile “fotovoltaica”. Sulla scia di esperimenti di successo come quello coreano, il Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems, in collaborazione con il fornitore Badenova, ha realizzato il primo tratto di pista ciclabile coperta, utilizzando circa 900 moduli solari per una produzione complessiva di 280 MWh di energia verde all’anno.
Un progetto unico nel suo genere in Europa
La prima pista ciclabile europea coperta da pannelli solari è stata realizzata a Friburgo, in Germania. Il progetto, unico nel suo genere nel continente, si basa su un principio molto semplice: accumulare energia solare, ampliando la capacità rinnovabile cittadina, e fare ombra al tempo stesso.
Grazie alla copertura fornita dai pannelli fotovoltaici, i ciclisti potranno pedalare senza il rischio di prendere insolazioni, mentre la rete elettrica accumulerà grandi quantità di energia verde.
900 moduli solari
Per realizzare il primo tratto della pista ciclabile “fotovoltaica” sono stati installati sul tetto della struttura circa 900 moduli solari, che secondo le stime dovrebbero generare complessivamente 280 MWh di energia all’anno. Ad usufruire dell’energia elettrica generata dai pannelli, saranno soprattutto i laboratori del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems, l’istituto nazionale che svolge ricerche proprio nell’ambito dell’energia solare.
Il fornitore che ha realizzato l’impianto è il tedesco Badenova, che si è reso disponibile ad un possibile ampliamento della pista, attualmente ferma a 300 metri.
Fonti di energia rinnovabile nelle aree urbane
Sulla scia di esperimenti simili e ben riusciti in tutto il mondo, come quello in Corea del Sud che copre 30 km di autostrada, anche quello di Friburgo ha lo scopo di implementare le fonti di energia rinnovabile nelle aree urbane densamente popolate. Modelli come la pista ciclabile coperta non interferiscono nelle attività quotidiane, se non offrendo un servizio utile al pubblico. Si tratta di soluzioni creative replicabili ovunque, e che potrebbero consentire all’Europa di raggiungere più velocemente gli obiettivi climatici fissati dai piani di decarbonizzazione.