Con il progetto Pangea, Fri-El Geo ha identificato oltre 100 possibili installazioni geotermiche nel solo bacino della Pianura Padana.
Cosa è il progetto Pangea
Il progetto Pangea è il primo di geotermia a emissioni zero, sviluppato dall’azienda italiana Fri-El Geo specializzata nella ricerca, sviluppo e progettazione di centrali geotermoelettriche.
Con quest’iniziativa, la società con sede a Bolzano ha spiegato in un’intervista per l’Adnkronos che, nel giro di 10-15 anni, si potrebbero avviare una cinquantina di impianti geotermici, ciascuno con una potenza compresa tra i 200 e i 250 MW termici, che corrispondono a 20-30 MW elettrici.
Com’è nato il primo impianto geotermico a media entalpia in Italia
L’idea è nata a Ostellato, nei pressi di Ferrara, dove ci vorranno due anni per costruire il primo pozzo gestito dall’azienda trentina, come sottolineato all’agenzia di stampa da Florian Gostner, direttore operativo di Fri-El Geo.
Si avrà così in Italia il primo impianto geotermico a media entalpia, ovvero il primo del Paese caratterizzato da temperature comprese tra gli 80 e i 150 gradi centigradi, al fine di produrre energia elettrica e per il teleriscaldamento.
L’obiettivo è quello di sfruttare queste risorse per riscaldare e per illuminare la serra situata tra Ferrara e il mare, in modo da non avere più bisogno delle fonti fossili e produrre abbastanza energia termica da riscaldare circa 120.000 abitazioni, oltre che far risparmiare 40.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Differenza tra energia geotermica tra alta, media e bassa entalpia
L’energia geotermica può essere suddivisa in alta, media e bassa entalpia. Nel primo caso, si hanno sempre temperature superiori a 150 °C; quando invece parliamo di temperature più basse, dagli 80 °C, si tratta allora di media entalpia.
Quella bassa invece è compresa tra i 20 e gli 80 °C, e può essere utilizzata per riscaldare (prelevando calore in inverno) e raffrescare (cedendo calore in estate), utilizzando il sottosuolo come serbatoio termico.
I benefici del progetto
Se il progetto dovesse essere ultimato, se ne potrebbero trarre numerosi benefici. L’energia generata permetterebbe di evitare il consumo di 9,6 miliardi di metri cubi di gas naturale e l’emissione di 17,3 milioni di tonnellate di CO2 nel solo nord Italia, che ad oggi risulta essere tra le aree più inquinate d’Europa.
Inoltre, si potrebbe arrivare a ridurre il fabbisogno del gas nazionale dal 10 al 15% e, secondo quanto sostenuto da Fri-El Geo all’Adnkronos, costruire oltre 100 possibili installazioni geotermiche nel bacino della Pianura Padana, con almeno 15 di esse per le quali bisognerà investire 6,6 miliardi di euro.
Inoltre, 13 sono già in pipeline di realizzazione per il prossimo decennio, per una riduzione nel consumo di gas di oltre 1,5 miliardi di metri cubi.