Anche l’Inghilterra ha deciso di ritagliarsi un ruolo strategico nella ricerca e sviluppo della fusione nucleare terrestre, e potrebbe presto avviare il primo reattore a fusione nucleare al mondo.
Il progetto STEP
Sono grandi le ambizioni del Regno Unito, parte del progetto internazionale di ricerca sulla fusione ITER che mira a realizzare il primo reattore a fusione nucleare al mondo di tipo sperimentale.
A inizio anno, l’Inghilterra si è presentata con il progetto STEP, al fine di costruire un prototipo innovativo, che si prevede possa essere completato entro il 2040, con la promessa di diventare un Paese simbolo di un percorso verso l’azzeramento di emissioni di CO2, con la conseguenza di crescere a livello economico e creare innumerevoli posti di lavoro.
Per la prima fase dell’iniziativa, che darà vita al primo reattore di questo tipo a livello globale, verranno spesi 220 milioni di sterline (circa 264 milioni di dollari), e verrà coinvolta l’Autorità per l’energia atomica del Regno Unito (UKAEA).
L’obiettivo del Paese è anche quello di rivendicare la sua posizione generale nella scienza e nella tecnologia della fusione nucleare, presentandosi come leader del settore.
Superare i 100 milioni di gradi
Anche l’azienda americana TAE Technologies ha forti ambizioni, dopo aver già costruito cinque di queste tecnologie sperimentali in California.
Adesso, vuole mettersi in gioco con una nuova ‘macchina’, che sarà conosciuta come ‘Copernicus’, e che si prevede possa riuscire a superare i 100 milioni di gradi, che è ciò che è necessario per produrre energia elettrica grazie alla fusione.
L’ultimo dispositivo ideato dalla società, e chiamato ‘Norman’ in onore del fondatore, è stato in grado di raggiungere i 70 milioni di gradi, come ha spiegato l’accademico R. David Edelman come rappresentante del team. Il traguardo dunque di superare la quota ‘100’ non è poi così lontano.