Il Mase ha firmato il decreto che include il legno lamellare, in forma di cippato, nell’elenco delle biomasse utilizzabili come combustibile.
Il legno lamellare cippato
Con questo decreto, il Mase approva l’inserimento del legno lamellare, nella forma di cippato e trattato con colle particolari, quali vinilica, poliuretanica o melaminica, nell’elenco delle biomasse combustibili.
Si tratta di un materiale ottenuto da residui di legno, provenienti da determinati processi di lavorazione, che potrà assicurare un riutilizzo degli scarti di produzione nel pieno sostegno della transizione energetica e dell’economia circolare.
La previsione relativa alle condizioni e alle caratteristiche dell’uso dello stesso, secondo il decreto, garantiranno nei processi di combustione un adeguato livello di tutela contro l’inquinamento atmosferico, a condizione che non vengano superati dei valori limite già fissati e che vengano rispettate le prescrizioni stabilite dalla norma.
Le parole del viceministro Gava
La viceministra del Mase, Vannia Gava, ha seguito personalmente il dossier e ha ricordato che più volte enti pubblici ed operatori privati hanno manifestato l’esigenza di utilizzare i residui provenienti da processi di lavorazione del legno a fini energetici.
Con questo schema di regolamento notificato alla Commissione Ue, il legno potrà essere qualificato come combustibile nel pieno rispetto dell’ambiente, sotto determinate caratteristiche e condizioni, sottraendolo così al circuito della gestione dei rifiuti, come spiegato dalla viceministra.
La combustione del legno: quanto è rinnovabile?
L’Energy Digital Magazine ha stilato una classifica delle fonti di energia rinnovabile più popolari al mondo e tra queste, rientrano le biomasse, generate dalla combustione di legno, piante e altra materia organica, come letame o rifiuti domestici.
In questo modo, secondo l’Energy Saving Trust, viene prodotta una quantità inferiore di anidride carbonica rispetto ai combustibili fossili, ma nonostante ciò, non si può di certo parlare di un’alternativa pulita al pari dell’idroelettrico, della geotermia, del fotovoltaico o dell’eolico onshore e offshore.