16 miliardi di euro investiti in piattaforme eoliche galleggianti e una produzione di energia elettrica, annua, attesa di 17 TWH ( con 11 milioni di tonnellate di CO2 risparmiata). Sono i numeri italiani di Renantis e Blue Float Energy, operanti nel settore dell’eolico galleggiante nel Mediterraneo, un settore in espansione che potrebbe assicurare al nostro Paese un’ampia quota della copertura rinnovabile complessiva.
Energia rinnovabile all’avanguardia
Nel settore delle fonti rinnovabili di energia, l’eolico galleggiante rappresenta l’avanguardia della produzione offshore di elettricità. In Italia, grazie alle potenzialità offerte dal Meditarraneo, questo tipo di tecnologia ha fatto progressi enormi e diverse aziende stanno investendo in tal senso. Già nel 2021 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, riconoscendo il ruolo centrale che l’energia eolica collocata su piattaforme galleggianti avrebbe potuto ricoprire sul territorio, aveva richiesto una manifestazione d’interesse a tutti i soggetti imprenditoriali in grado di proporre progetti rientranti nella tipologia. Oggi, si sta lavorando allo sviluppo di un modello che permetta alle comunità locali di investire nei progetti e beneficiare del funzionamento dei parchi eolici offshore.
Iter autorizzativo per l’eolico galleggiante
Considerando la situazione orografica e di utilizzo del territorio italiano, questo tipo di produzione di energia elettrica “pulita” potrebbe assicurare al Bel Paese un’ampia quota di capacità rinnovabile. Tuttavia, a causa dei problemi legati alla fase progettuale, ma soprattutto al lungo e articolato percorso autorizzativo, rispetto ad altre soluzioni (ad oggi) richiede tempi di implementazione maggiori. L’iter burocratico che precede la fase esecutiva include, infatti, lo studio dell’impatto ambientale (SIA), la richiesta di concessione demaniale marittima, la connessione alla rete di trasmissione nazionale (RTN), la valutazione dell’impatto ambientale (VIA), il Nulla osta dell’Aviazione Civile e Militare, l’Autorizzazione Unica alla costruzione e all’esercizio. Solo in seguito al superamento dei vari step, si potrà procedere con la proposta progettuale, le gare d’appalto, la contrattualistica, la formazione del personale etc.
Come funziona l’eolico galleggiante
Ogni turbina è montata su una struttura galleggiante ancorata al fondale tramite sistemi di ormeggio non invasivi. Il trasporto a terra dell’energia avviene con cavi dinamici sottomarini.
I vantaggi dell’eolico galleggiante
La tecnologia galleggiante consente di costruire progetti in acque profonde come quelle del Mediterraneo. Il posizionamento delle pale eoliche in mare aperto consente di intercettare il vento laddove è più abbondante e dunque:
- massimizzare la produzione di energia
- ridurre l’uso del suolo (1 progetto in mare sostituisce 20 progetti su terraferma)
- limitare l’uso del terreno alle opere di connessione (di solito già in zone industriali)
- minimizzare l’impatto visivo tipico degli impianti a terra e le interferenze con le attività
costiere, di navigazione e di pesca.
Inoltre, l’assenza di una fondazione fissa minimizza gli impatti:
- ambientali durante la costruzione
- per tutte le attività relative a sondaggi geotecnici, assemblaggio, posizionamento,
installazione e manutenzione delle pale.
5,5 GW di capacità installata e 11 milioni TON/anno di CO2 risparmiata
Con un investimento complessivo di 16 miliardi di euro, una partnership significativa in Italia, è quella nata dalla collaborazione di Renantis (prima Falck Renewables) e BlueFloat Energy, due importanti operatori del settore energetico. La profonda conoscenza del panorama delle energie rinnovabili e della realtà industriale italiana, nonché le, necessarie, avanzate, competenze tecnologiche, hanno consentito ai due colossi internazionali degli impianti rinnovabili, di avviare progetti per 5,5 GW di capacità, con una produzione annua attesa di 17 TWh, l’equivalente di 11 milioni di tonnellate di CO2 risparmiata. Attingendo le risorse prevalentemente dal bacino locale e promuovendo la formazione di figure professionali specializzate, il piano (ancora in fase di sviluppo) ha un importante potenziale occupazionale.