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Il consumo di gas naturale nell’Ue scende del 17,7%, con una percentuale del 20% in Italia

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Dagli ultimi dati pubblicati da Eurostat, confrontando il consumo di gas naturale nell’Ue registrato tra agosto 2022 e marzo 2023, e mettendolo a confronto con gli stessi 8 mesi considerati tra il 2017 e il 2022, si registra un calo di circa il 17,7%, che in Italia diventa del 20%.

In Ue i consumi di gas si abbassano del 17,7% negli ultimi 8 mesi, del 20% in Italia

Dal report Eurostat emerge che quest’inverno, il consumo di gas nell’Unione europea è sceso di oltre il 17%, dunque al di sopra dell’obiettivo del 15% che era stato concordato dai governi nazionali su base volontaria. 

Nel complesso, gli Stati membri hanno centrato il target che si erano dati lo scorso agosto, con il piano RePower EU, raggiungendo un decremento che supera le aspettative sull’uso del gas fossile nella stagione 2022-23. In Italia, c’è stato un calo di circa il 20%.

Cosa emerge dai dati: Finlandia prima in classifica, 7 Nazioni non centrano il target

I dati mostrano come la maggior parte dei Paesi Ue abbiano ottenuto l’obiettivo di raggiungere un risparmio gas medio di almeno il 15%, rispetto alla media 2017-2022. C’è chi però non è riuscito a centrare il target, e parliamo di 7 Nazioni: Slovacchia (con il solo –1%), Spagna (-10,8%), Polonia (-12,5%), Slovenia (-13,8%), Belgio (-14,5%), Irlanda (-0,2%) e Malta, l’unico che non solo non ha diminuito il consumo di gas, ma l’ha addirittura aumentato del 12,7%

Il Paese che invece ha soddisfatto nel migliore dei modi le proprie ambizioni è stata la Finlandia, registrando quota -55,7%. Questo risultato è stato ottenuto soprattutto grazie a una rapida diffusione delle rinnovabili e, in particolare, dell’eolico (+14,1%). Ad aver fatto la differenza, è stata anche la messa in funzione di Olkiluoto 3.

I dati Eurostat fanno ben sperare

Al secondo posto, si attesta poi la Lituania, con un calo del 40,5%, seguita dalla Svezia, con un -37,2%. In generale, i dati Eurostat fanno ben sperare, forse anche per il clima invernale di quest’anno che ha portato a delle temperature più alte del solito, compresi quei periodi di caldo record che hanno contribuito a frenare la domanda di gas per il riscaldamento domestico.

Il minor consumo, ha anche aiutato gli Stati membri a concludere la stagione con siti di stoccaggio pieni, e che, allo stato attuale, risultano operativi al 57% della capacità totale, più del doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo le stime dell’ente industriale Gas Infrastructure Europe

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