Rapporto dell’IEA PVPS sulle nuove installazioni di fotovoltaico solare in tutto il mondo durante lo scorso anno. L’Europa insegue la Cina, che però è sempre più lontana. Nel vecchio continente la corsa al solare è guidata da Spagna, Germania e Polonia.
I dati del Report dell’IEA PSPV
Lo scorso anno sono stati installati nuovi impianti fotovoltaici solari per 240 GW, aumentando il cumulato mondiale della capacità complessiva a nostra disposizione. Sono i nuovi dati del Report pubblicato dall’IEA Photovoltaic Power Systems Program (PVPS), a cui aderiscono decine di Paesi e organizzazioni internazionali.
La Cina è il mercato più grande al mondo per il fotovoltaico solare, con 106 GW di nuova capacità installata nel 2022, seguita dall’Unione europea, con 39 GW, gli Stati Uniti, con 18,6 GW, l’India, con 18,1 GW e il Brasile, con 9,9 GW.
Secondo il Rapporto, a spingere il fotovoltaico sono diverse esigenze: dalla transizione energetica al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, fino alle opportunità economiche ed i vantaggi che derivano da maggiori capacità competitive acquisite (rispetto agli altri competitor) nel settore delle tecnologie green.
Più rinnovabili, meno CO2
La nuova capacità installata porta il dato complessivo globale a 1,2 TW, grazie ad almeno 23 Paesi che hanno installato più di 1 GW di nuova capacità.
La nuova capacità installata ha consentito alle economie globali di evitare l’immissione in atmosfera di 1,4 miliardi di tonnellate di CO2 durante il 2022, un volume di emissioni evitate del 30% più grande rispetto al 2021.
L’Europa insegue la Cina
All’interno del vecchio continente la corsa al solare è guidata dalla Spagna, con 8,1 GW, seguita dalla Germania, con 7,5 GW, e dalla Polonia, con 4,9 GW.
I Paesi dell’Unione europea hanno dovuto affrontare una grave crisi energetica, iniziata già prima della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia, che ha limitato fortemente lo sviluppo economico delle fonti energetiche rinnovabili e quindi del solare.
I problemi di approvvigionamento di materie prime e componenti, l’impatto di un’alta inflazione e le tensioni interne all’Unione (che si sono sommate a quelle geopolitiche globali) hanno reso ancora più critico il quadro generale, pur senza impedire di fatto un avanzamento del solare fotovoltaico.