In Francia è stata istituita una Commissione d’inchiesta per denunciare la perdita di sovranità del Paese in ambito energetico e chiedere di riformare il mercato europeo.
Una Commissione d’inchiesta per indagare sulla perdita dell’indipendenza energetica
La Francia ha istituito una Commissione d’Inchiesta per stabilire le ragioni della presunta perdita di sovranità e indipendenza in ambito energetico, attribuita al mercato dell’elettricità dell’Unione Europea.
Il risultato è un rapporto di 376 pagine che fa riferimento agli interessi vitali della Nazione e individua gli errori degli ultimi 30 anni, incitando ad una riforma urgente della politica energetica europea.
La politica europea di liberalizzazione
Secondo il rapporto redatto dalla Commissione d’inchiesta presieduta da M.Raphael Shellenberger, i danni arrecati al sistema energetico francese deriverebbero dalla politica europea di liberalizzazione dell’energia, sviluppata alla fine degli anni Novanta. Il documento denuncia che nel perseguire i propri obiettivi, la Comunità Europea non ne avrebbe sempre garantito la compatibilità. In particolare, il relatore M.Antoine Armand parla di sicurezza dell’approvvigionamento, protezione dell’ambiente e concorrenza.
La necessità di riformare il mercato energetico
Lo scorso 14 marzo, la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di riforma del mercato elettrico per evitare che il mercato unico, così come concepito, non ostacoli il processo di decarbonizzazione.
“Le richieste vanno nella giusta direzione, si legge nel rapporto francese, ma il diavolo si nasconde nei dettagli. Dobbiamo andare oltre”. Tra le proposte contenute al suo interno quella di disaccoppiare i prezzi del gas e dell’elettricità.
Le peculiarità energetiche francesi
Nel documento si sostiene che per avere effetti positivi e duraturi, la riforma del mercato elettrico dell’UE dovrebbe considerare adeguatamente le esigenze specifiche della Francia, che è quasi elettricamente autosufficiente grazie a nucleare e idroelettrico.
In Francia, l’energia nucleare fornisce oltre il 60% della domanda di elettricità a un costo relativamente basso. Il principale fornitore è EDF, un’azienda pubblica obbligata a fornire parte dell’elettricità ai suoi concorrenti in base alle regole di concorrenza dell’UE.
Per gli autori del rapporto, i vantaggi dell’energia nucleare dovrebbero essere riconosciuti e le concessioni idroelettriche dovrebbero essere mantenute nelle mani delle autorità pubbliche.
La relazione, inoltre, oltre alle rinnovabili e al nucleare in Europa, sottolinea anche la necessità di rilanciare il settore minerario, che è quanto intende affrontare la Commissione con la proposta di legge sulle materie prime critiche, presentata il 16 marzo scorso.