Si tratta di Sinopec, CNOOC e PetroChina che, in vista degli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica, hanno deciso di investire, entro i prossimi due anni, oltre 14 miliardi di dollari nel settore delle rinnovabili.
100 miliardi di yuan nelle rinnovabili
Tre grandi major energetiche statali cinesi, Sinopec, CNOOC e PetroChina, hanno in programma di investire, complessivamente, 100 miliardi di yuan (14,5 miliardi di dollari) nella produzione di energia pulita fino al 2025, diversificando le loro attività.
Le tre aziende
Le tre aziende sono leader del settore nel Paese asiatico che sta cercando di liberarsi dai combustibili fossili e, in particolare, dal carbone.
Sinopec
Sinopec è la più grande raffineria di petrolio della Cina, con oltre 30.000 stazioni di servizio. L’azienda intende sfruttare la propria forza e le proprie risorse per creare altre stazioni per i veicoli a celle a combustibile, e ha avviato la costruzione di un impianto di idrogeno verde da 5,7 miliardi di yuan in Mongolia. Il progetto dovrebbe ridurre le emissioni di anidride carbonica di circa 1,4 milioni di tonnellate all’anno.
CNOOC e l’eolico offshore
La China National Offshore Oil Co. (CNOOC) vuole concentrarsi invece sull’eolico offshore, sfruttando la sua esperienza nella trivellazione del petrolio sotto i fondali oceanici. Il mese scorso ha infatti terminato la costruzione della piattaforma eolica galleggiante in mare aperto che dovrebbe entrare in funzione a giugno, a oltre 100 chilometri dalla costa della provincia di Hainan, dove le acque sono più profonde di 100 metri.
PetroChina e il fotovoltaico
PetroChina infine, ha investito 7,6 miliardi di yuan nel 2022 nelle fonti green, e in particolare nel fotovoltaico. L’azienda ha dichiarato di aver aggiunto l’anno scorso una capacità sei volte superiore a quella totale raggiunta nel 2021, e si prevede che spenderà oltre 10 miliardi di yuan proprio in questo settore fino al 2025.
L’impegno della Cina per la decarbonizzazione
La Cina si sta impegnando per proseguire la difficile ambizione della decarbonizzazione: mira a raggiungere il picco delle emissioni di CO2 entro il 2030 e ad azzerarle entro il 2060. Si prevede che il consumo di petrolio greggio nel Paese raggiungerà un picco di quasi 800 milioni di tonnellate nel 2030, prima di scendere a circa 200 milioni di tonnellate trent’anni dopo.
Il governo cinese vuole che entro il 2025 circolino almeno 50.000 veicoli a celle a combustibile, rispetto ai circa 12.000 della fine del 2022, e crede che l’energia eolica e solare potranno rappresentare il 28% della produzione totale di elettricità nel Paese entro il 2030, rispetto al 13% del 2022, per poi arrivare all’81% entro il 2060.