Spostando un’ora in avanti dormiremo meno, ma guadagneremo in termini di minori consumi, minore spesa in bolletta e minori emissioni inquinanti. In Europa sono quasi tutti contrari, ma l’ora legale ha fatto risparmiare all’Italia più di 10 miliardi di kWh di energia negli ultimi 20 anni.
Nella notte tra il 25 ed il 26 marzo ritorna l’ora legale
La notte tra sabato e domenica, tra il 25 ed il 26 marzo, ritornerà l’ora legale (alle ore 02:00 si sposterà la lancetta in avanti di sessanta minuti). Si dormirà un’ora in meno e guadagneremo un’ora di luce naturale in più. In molti si chiedono se questa altalena tra ora legale e solare abbia ancora senso, ma al momento ci potrebbe tornare utile in termini di minori consumi energetici e di bollette più leggere.
Nei prossimi sette mesi, infatti, secondo stime Terna, gli italiani potrebbero arrivare a risparmiare oltre 220 milioni di euro, grazie ad un minor consumo energetico pari a 410 milioni di kWh.
Questo volume di kWh di minori consumi di elettricità equivale al fabbisogno medio annuo di oltre 150 mila famiglie.
Ovviamente, a minori consumi energetici corrisponderanno minori emissioni di gas serra. Secondo lo studio eviteremo di immettere in atmosfera quasi 200 mila tonnellate di CO2. Tutto sommato, considerato il momento storico critico che stiamo vivendo, tra rincari in bolletta e difficoltà di approvvigionamento, torna a nostro favore questo passaggio di orologio.
Come spiegato sul sito dell’azienda, il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2023 è calcolato considerando che il costo del kWh medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’ARERA) è, attualmente, pari a circa 53 centesimi di euro al lordo delle imposte.
In Europa c’è chi dice basta
Se l’ora legale andava o meno abolita è stato un tema su cui anche il Parlamento europeo si è confrontato e come spesso accada nel vecchio continente, è stata lasciata ad ogni singolo Stato la piena libertà di decidere se eliminare o meno questo doppio passaggio annuale.
I Paesi del Nord Europa traggono meno vantaggi dall’ora legale e vorrebbero farne a meno, mentre Italia e paesi mediterranei rimangono favorevoli al mantenimento.
C’è stata anche una consultazione pubblica aperta a tutti i cittadini europei sull’argomento e l’84% degli intervistati (su un totale di 4,6 milioni di risposte) si è detto contrario all’ora legale.
Di fatto, dal 2004 al 2022, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di quasi 2 miliardi di euro.