L’evento ‘Hydrogen Forum 2023’ ha evidenziato quanto questo combustibile rappresenti una risorsa energetica sostenibile e importante per la transizione ecologica, e come nell’Ue, già 16 Paesi abbiano adottato delle strategie per aumentarne la produzione. Ci sono però dei gap da risolvere e delle sfide da affrontare.
L’idrogeno alleato della transizione
L’Hydrogen Forum è giunto quest’anno alla sua terza edizione, al fine di supportare il sistema degli operatori e delle imprese di prodotti e servizi del settore energetico approfondendo scenari e strategia messe in campo dall’Italia e dall’Europa, per uno sviluppo green e digitale.
Il focus dell’incontro è stato l’importanza dell’idrogeno come alleato per la transizione, o perlomeno quello prodotto a partire da energia elettrica sostenibile generata allo stesso momento e nella stessa zona in cui avviene la produzione del carburante stesso, come stabilito lo scorso mese dalla Commissione Ue.
L’evento è stato organizzato da 24Ore Eventi, la società del Gruppo 24Ore che progetta e realizza iniziative per rispondere alle esigenze dei clienti su diversi argomenti, e ha visto la partecipazione e gli interventi di diversi speaker.
Tra questi, Stefano Besseghini, presidente Arera, Stefano Grassi, Capo gabinetto del Commissario europeo all’Energia Kadri Simson e Giulia Monteleone, responsabile Divisione, Produzione, Storage e Utilizzo dell’Energia ENEA.
Diversi temi trattati
Sono stati diversi i temi trattati: tecnologia e innovazione, mobilità sostenibile e infrastrutture, la ricerca a supporto delle istituzioni, dell’industria e del cittadino. Ma il focus è stato come sfruttare al meglio l’idrogeno green e quali azioni mettere in campo per aumentarne la produzione.
Per Stefano Grassi, per esempio, le parole chiave legate allo sviluppo dell’economia e dell’ecosistema dell’idrogeno sono ‘speranza’, ‘rischio’ e ‘necessità di agire’. Per Besseghini invece, ‘ricerca’, ‘sviluppo’ e ‘innovazione’, che il presidente presenta come tre elementi intercambiabili tra loro.
L’impegno dell’Europa e dell’Italia per la produzione di idrogeno green
Il Capo gabinetto di Kadri Simson ha voluto sottolineare durante il suo intervento quanto oggi ci siano solo 160 MW di elettrolizzatori in Europa, nonostante gli obiettivi fossero più ambiziosi. Con il RepowerEu però, ha ricordato la promessa di arrivare a 10 tonnellate di idrogeno verde prodotto su scala europea, e altre 10 tonnellate importato.
L’auspicio è che questo combustibile possa presto sostituire il consumo di gas naturale in alcuni ambiti, considerando che 16 Paesi membri hanno già adottato delle strategie in tal senso e che, parte di essi, hanno dedicato una parte consistente dei fondi del Pnrr per soddisfare tali obiettivi.
In Italia, è stato citato come numero circa 3,6 miliardi di euro investiti nelle filiere dell’idrogeno. In Europa invece, si parla di oltre 10 miliardi.
Che questo carburante rappresenti uno degli elementi più importanti per la transizione dei prossimi 10 anni sono tutti concordi, così come nell’evidenziare quanto sia necessario investire di più in questo ambito, cercando di abbattere quelle difficoltà legate alla mancanza di fondi, all’ottenimento dei permessi per portare avanti i progetti e ai gap e alle divisioni dell’Europa dove tutti i Paesi membri sembrano voler compiere dei passi in avanti, senza mai renderli concreti al 100%.