Roma, 22/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

L’energia è il nuovo oro che può valorizzare o deprezzare le economie nazionali o regionali.

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L’innovazione e la ricerca, sostenute dai fondi istituzionali e dagli investimenti privati e condotte con un coinvolgimento più grande delle nostre università e delle nostre agenzie governative di settore, ci aiuteranno a sfruttare appieno le ricchezze energetiche del nostro bel Paese.

Siamo nell’era dell’energia. L’energia si usa per influenzare la politica, interna ed estera e per rivitalizzare l’economia. Viste le critiche degli ambientalisti e il problema dell’inquinamento e delle emissioni di CO2, i governi hanno iniziato una corsa all’energia rinnovabile, accelerata dagli ultimi eventi geopolitici. 

Gli Stati europei hanno diminuito, per effetto delle sanzioni, le importazioni di energia russa. Questo ha cambiato le carte in tavola. Adolfo Urso, a capo del Mimit, ha dichiarato che “L’Italia sarà autonoma dalle forniture (di energia) russa entro il 2023.” Il gas azero, come già annunciato dal ministro, ci aiuterà a rinunciare al gas russo.

Con l’aumento dei costi, l’Europa si è così trovata davanti a un problema: l’energia è sempre più cara. È così esplosa la crisi energetica. Ma dove alcuni vedono una crisi, altri vedono un’opportunità. Secondo L’IEA (International Energy Agency), l’agenzia internazionale dell’energia, la richiesta di gas naturale in Europa è sceso del 13%. Per dare una proporzione a questo abbassamento basti pensare che è equivalente al consumo di 40 milioni di case. Questo vuol dire che c’è richiesta, una richiesta ormai inarrestabile, di altre forme di energia. L’energia solare e l’energia eolica stanno crescendo. Eppure in Italia bisogna incrementare ancor di più gli investimenti nell’energia solare, per portarsi ai livelli Europei. Come abbiamo già detto, secondo i dati Ansa, la Spagna, che ha un PIL nettamente inferiore al nostro ha installato 7,5 GW di nuova potenza, mentre noi in Italia abbiamo installato solo 2,6 Gw di nuova potenza solare.

È tuttavia corretto dire che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Il Mimit ha assegnato 1 miliardo di euro alla Missione 2 di cui è molto interessante la componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” “Sviluppo di una leadership internazionale industriale e di ricerca e sviluppo nelle principali filiere della transizione.” L’investimento non si concentra solo sulla quantità di pannelli solari, ma anche sulla loro efficienza. La Missione 2 infatti come scritto nel testo del ministero “…sostiene investimenti privati nel settore della produzione di pannelli fotovoltaici ad alto rendimento.” L’intento è quello di installare degli impianti ad alto rendimento che possano generare più energia possibile. Questo vuol dire dare spazio alla qualità e all’innovazione, e anche all’opportunità di investire in impianti che possano sfruttare l’energia solare al meglio, incentivando l’uso e l’installazione di tecnologie innovative in tutta la penisola (al fotovoltaico sono dedicati 400 milioni di euro).

Generare l’energia non basta, bisogna anche accumularla per utilizzarla nei giorni e nelle stagioni in cui il sole non c’è, per far si che il fotovoltaico sia una fonte di energia accumulabile. Infatti alle batterie che permettono di incamerare energia, lo stato dedica ben 500 milioni di euro, più del fotovoltaico. L’importanza delle batterie l’ha già sottolineata la Commissione europea che ha approvato nel 2021, con la notifica di 12 Stati membri (tra cui l’Italia), il “European Battery Innovation” un progetto IPCEI (Important Project of European Interest) che prevede che gli stati membri mettano un totale di 2,9 miliardi di euro di fondi negli anni successivi al 2021, fino al 2028. I fondi pubblici cercano di sbloccare 9 miliardi di euro di investimenti privati, più di 3 volte il supporto pubblico. Questi fondi puntano a stimolare l’innovazione e il riciclaggio delle batterie concentrandosi sulla sostenibilità ambientale. Questa è un’ottima notizia anche per il settore della ricerca e dello sviluppo poiché il progetto prevede di investire nell’innovazione tecnologica del settore stimolando istituti di ricerca e imprese a cercare nuove soluzioni sostenibili per quanto riguarda il riciclaggio e l’efficienza delle batterie. Due organismi di ricerca e dodici imprese possono beneficiare delle agevolazioni di questo IPCEI. Grazie al decreto del 7 Luglio 2021 del ministro dello sviluppo economico, è stato attivato l’intervento del fondo IPCEI mettendo a disposizione risorse pari a 533,6 milioni di euro.

Il governo ha inoltre messo a disposizione 250 milioni di euro per finanziare startup o piccole e medie imprese che contribuiscono alla transizione ecologica, tramite il “Green Transition Fund”. Il 40% di queste risorse saranno destinate agli investimenti diretti e indiretti da realizzare nelle regioni del mezzogiorno. Proprio quelle regioni del Mezzogiorno che godono di un’abbondanza di energia solare e eolica, pensiamo per esempio alla Calabria con la sua lunga costa esposta ai venti, che può produrre massicce quantità di energia grazie alle pale eoliche e alla Sicilia, regione estremamente soleggiata dove potranno essere installati pannelli fotovoltaici che sfrutteranno l’energia solare di cui la Sicilia è ricca. L’energia solare, il nostro oro leggero, ci può aiutare ad accelerare la transizione ecologica. L’innovazione e la ricerca, sostenute dai fondi istituzionali e dagli investimenti privati e condotte con un coinvolgimento più grande delle nostre università e delle nostre agenzie governative di settore, ci aiuteranno a sfruttare appieno le ricchezze energetiche del nostro bel Paese.

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