I pannelli solari galleggianti, a differenza di quelli tradizionali, possono garantire una più ampia produzione di energia pulita e sono considerati, dalla rivista Nature, come la fonte alternativa più promettente del momento.
I pannelli solari galleggianti
I sistemi solari sospesi sull’acqua, chiamati anche galleggianti voltaici, funzionano in modo molto simile agli impianti costruiti sulla terraferma, con la differenza che poggiano su una zattera piuttosto che su un tetto o su altri supporti e possono rappresentare una fonte infinita di energia pulita.
Questi pannelli sono stati progettati proprio per massimizzare la produzione grazie alla maggiore luce riflessa del Sole con la vicinanza del mare, lago, o canale di irrigazione che sia.
Rispetto a un impianto installato a terra, un sistema così può aumentare la generazione di energia dal 10 al 20%, e può anche ridurre l’evaporazione dell’acqua di oltre l’80% su base annua.
Lo studio di Nature
La rivista accademia Nature ha condotto uno studio su questi sistemi, considerandoli la fonte alternativa più promettente del momento sul quale sta investendo molto il Giappone, l’India, la Corea del Sud, il Regno Unito e la Cina, Paese in cui è stata costruita una grande centrale solare galleggiante con una capacità elettrica totale di 320 megawatt.
Per gli esperti che hanno lavorato allo studio, ogni paese del mondo dovrà dedicare tra lo 0,5 e il 5% del suo territorio per arrivare alla decarbonizzazione prevista per il 2050, e le centrali solari galleggianti potrebbero aiutare a raggiungere questo obiettivo senza incidere in nessun modo sulle attività degli agricoltori.
I vantaggi
I pannelli galleggianti assicurano innumerevoli vantaggi: non hanno bisogno di alcun spazio sulla terraferma e dunque non impattano su altre attività; non sono invasivi da un punto di vista estetico; hanno una capacità energetica maggiore; non recano danni all’ecosistema e possono essere sfruttati per le centrali idroelettriche, soprattutto in un momento in cui il settore sta vivendo dei disagi e delle difficoltà legate anche alla siccità.
Il suo utilizzo in Europa e in Italia
In generale, questo genere di sistemi è ancora alle prime fasi di sviluppo in Italia, mentre in Europa ci sono altri Paesi che hanno già compiuto diversi passi avanti nel settore, come l’Olanda, in cui è stato messo a punto a Emmen un progetto per costruire un parco fotovoltaico flottante con 48 MW di potenza.
Per la penisola italiana, il 2022 è stato l’anno d’avvio dei primi impianti galleggianti, e pian piano si sta cominciando a investire in quest’ambito. Ci sono tre futuri impianti fotovoltaici galleggianti che nasceranno in Emilia Romagna, nelle vicinanze di Imola, e i cui lavori saranno avviati proprio nel 2023.
Sono poi previsti altri progetti, a partire dall’impianto ibrido offshore di Taranto al fotovoltaico flottante in Trentino, installato nel bacino idroelettrico di Dampone.