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La crescita delle rinnovabili ha fatto risparmiare all’Ue 12 miliardi di euro

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Dallo scoppio della guerra in Ucraina, la crescita dell’energia eolica e solare ha permesso all’Unione Europea di risparmiare ben 12 miliardi di euro, da quanto emerge dallo studio condotto da Ember.

L’European Electricity Review

‘L’European Electricity Review’ è il rapporto del think tank energetico Ember che analizza i dati relativi alla produzione e alla domanda di elettricità per l’intero anno 2022 in tutti i 27 Stati membri dell’Unione, per comprendere i progressi nella transizione dai combustibili fossili all’elettricità pulita. 

Si tratta del settimo report annuale sul settore elettrico pubblicato dall’Istituto e che fa riferimento, in particolare, all’arco temporale compreso tra l’1 marzo 2022 e il 31 gennaio 2023. 

Energia eolica e solare

Secondo i dati, la risposta politica dell’Europa all’invasione russa dell’Ucraina nello scorso anno è stata quella di accelerare la transizione e ridurre drasticamente la domanda di gas, cercando allo stesso tempo di eliminare l’utilizzo del carbone. Nel 2022, l’energia eolica e solare hanno infatti generato un quinto dell’energia complessiva prodotta nella regione (22%), superando per la prima volta il gas fossile (20%).

Le fonti green hanno così registrato un aumento di 50 TWh (+10%) dall’inizio della guerra, e l’uso del gas si è ridotto di 90 TWh, evitando un pericoloso ritorno al carbone in un periodo drammatico caratterizzato da siccità, interruzioni o chiusure di centrali nucleare, aumento dei costi e inflazione. 

Sarah Brown, analista senior di Ember, ha dichiarato: “Il conflitto ha scosso l’Europa, e improvvisamente le lacune dovute alla dipendenza dai combustibili fossili sono diventate una cruda realtà. Bisogna raggiungere rapidamente un’indipendenza energetica permanente”

La siccità

La siccità in tutta Europa ha portato al livello più basso di produzione idroelettrica dagli anni 2000, e l’emergenza potrebbe portare ancora a uno stop effettivo e al razionamento dell’acqua. Un inverno caratterizzato da pochissime piogge ha causato l’allarme smog in città e campagna, l’assenza di neve sulle Alpi e la sofferenza dei corsi d’acqua, sia fiumi che laghi. 

Per questa ragione, l’anno scorso è stato considerato come quello della grande siccità, ma per il 2023 la situazione non sembra al momento migliorare, e lo confermano anche i dati di Elettricità Futura che parlano di una generazione di energia da impianti idroelettrici che si è già ridotta del 50%. Nonostante ciò, il rapporto di Ember promette bene e presenta l’anno in corso come promettente dal punto di vista della transizione, della riduzione dei combustibili fossili e del gas e anche della ripresa della produzione di energia idroelettrica

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