La prima call della Sustainable blue economy partnership servirà per finanziare progetti di ricerca, innovazione e sviluppo inerenti alla blue economy, le fonti energetiche rinnovabili marine, l’efficienza energetica del settore ittico su piccola scala, la sostenibilità del settore alimentare correlato.
Partita la prima call della Sustainable blue economy partnership coordinata da Italia e Norvegia
Partita la prima call europea della Sustainable blue economy partnership (Sbep), partenariato internazionale istituito dalla Commissione europea, coordinato dall’Italia e co-coordinato dalla Norvegia, dedicato alla tutela degli oceani, della biodiversità e delle risorse ambientali marine.
Il bando può contare su un budget pari a 50 milioni di euro e le proposte progettuali “preliminari” di partecipazione potranno essere inviate non oltre il 14 aprile 2023.
I progetti devono essere sviluppati a livello paneuropeo, con consorzi di ricerca che includano altri partner di diversi Paesi, ed essere relativi a tradizionali bacini marittimi europei: dal Mediterraneo al Mar Nero, dal Mar Baltico al Mare del Nord e all’Oceano Atlantico. Dovranno inoltre stabilire una stretta cooperazione intersettoriale nei settori della scienza, dell’innovazione e settori economici.
Qui la scheda con i termini e le condizioni per partecipare al bando Sbep.
Obiettivi del bando
La call servirà per finanziare progetti di ricerca, innovazione e sviluppo inerenti alla blue economy, le fonti energetiche rinnovabili marine, l’efficienza energetica del settore ittico su piccola scala.
All’Italia andranno 15 milioni di euro, così ripartiti: 10 milioni di euro circa saranno gestiti direttamente dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e 5 milioni dal ministero dell’Università e della ricerca. I settori di ricerca riguardano: la pianificazione e gestione dello sfruttamento del mare a livello regionale; lo sviluppo di infrastrutture marine multiuso offshore a sostegno della blue economy; la ricerca e lo sviluppo di nuovi alimenti e mangimi più neutrali dal punto di vista climatico e ambientale e più efficienti sotto il profilo delle risorse; la transizione green nella produzione di “Blue Food”; il test in nuovi casi d’uso del digital twins per i mari e gli oceani, con applicazioni nei bacini marini europei.
Che cos’è la Sustainable blue economy partnership
Alla Sbep che è uno dei 49 partenariati istituiti e co-finanziati dalla Commissione europea, attraverso il programma quadro di ricerca e innovazione “Horizon Europe”, partecipano 60 partner, pubblici e privati, appartenenti a 25 Paesi (tra cui Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Paesi Bassi), con l’obiettivo di mettere in comune gli investimenti in ricerca e innovazione (R&I) in ambito marittimo.
Per circa sette anni, la Sustainable blue economy partnership potrà contare su un budget complessivo di 450 milioni di euro.
Per i primi due bandi (2023 e 2024), sulla base della selezione degli obiettivi prioritari dell’agenda strategica di ricerca e innovazione, sono state identificate le seguenti cinque aree tematiche di intervento: Development and validation of Ocean Digital Twins at sub sea-basin scale; Blue generation marine structures; Planning and managing sea-uses; Healthy ‘Blue Food’ under a ’One Health’ approach; Enabling the green transition of ‘Blue Food’ production.