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Il primo progetto pilota statunitense di pannelli solari sui canali di irrigazione 

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Il progetto

Si tratta di un progetto, conosciuto come ‘Nexus’, da 20 milioni di dollari e che è stato avviato in California, a ottobre dell’anno scorso, da Turlock Irrigation District (TID), la società che dal 1887  gestisce lì la rete di distribuzione di acqua per l’irrigazione e l’elettricità.

Per Nexus stanno anche lavorando il Dipartimento delle risorse idriche della California, la contea di Marin, lo sviluppatore di progetti idrici ed energetici Solar AquaGrid e l’università californiana Merced.

L’obiettivo del team è quello di sperimentare la costruzione del primo impianto fotovoltaico statunitense sui canali di irrigazione, con l’obiettivo sia di produrre energia rinnovabile, che garantire una migliore qualità dell’acqua grazie alla riduzione della crescita vegetativa. 

Per l’India non si tratta di una novità, perché i loro ricercatori sono stati i primi a scoprire che l’acqua sotto i pannelli solari scorre più fredda e determina un aumento medio dell’efficienza tra il 2 e il 5%.Per gli Stati Uniti però, sarebbe la prima volta. 

La ricerca

L’idea è quella di costruire circa 8.500 metri di impianti fotovoltaici su tre sezioni dei canali del Turlock Irrigation District, per cercare di ridurre l’evaporazione dell’acqua fino all’82%, risparmiandone circa 238 miliardi di litri l’anno, e fornendo così alla rete 13 GW di potenza rinnovabile. 

L’ingegnere Brandi McKuin, autrice della ricerca, ha spiegato che: “Questi canali rappresentano un esempio di connessione tra energia ed acqua che offre molteplici vantaggi in termini di sostenibilità, e l’utilizzo delle infrastrutture irrigue per l’installazione di impianti del genere consente di risparmiarne a litri mentre si produce elettricità green, evitando l’uso di grandi appezzamenti di terreno”. 

Accumulo con batterie a flusso di ferro

Al progetto pilota Nexus sarà anche aggiunto l’utilizzo di batterie a flusso di ferro per accumulare energia a lungo termine. A metterle a disposizione sarà l’azienda produttrice ESS di Wilsonville, città americana situata nello stato dell’Oregon. 

La società, che fornirà due batterie “Energy Warehouse” da 75 kW, ha spiegato che la sua tecnologia è stata scelta per le sue “caratteristiche intrinsecamente sicure e non tossiche, che la rendono preferibile per l’installazione in prossimità di infrastrutture idriche”. Questo sistema di stoccaggio prende il nome di ‘Iron Flow’ e può fornire fino a 12 ore di capacità energetica flessibile utilizzando ferro, sale e acqua.

“L’accumulo di energia a lunga durata è la chiave che consentirà a Nexus non solo di conservare l’acqua e generare energia rinnovabile, ma anche di fornire elettricità pulita su richiesta, 24 ore su 24, 7 giorni su 7″ ha dichiarato Hugh McDermott, vicepresidente senior di ESS. 

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