L’India ha bisogno di 145 miliardi di dollari all’anno per raggiungere gli obiettivi net zero fissati al 2070 dal programma LIFE, circa il triplo di quello che viene investito oggi in energia pulita. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia il Paese potrebbe divenire un riferimento internazionale per le politiche adottate e le buone pratiche, che se applicate a livello mondiale arriverebbero a ridurre le emissioni globali annue di CO2 di oltre 2 miliardi di tonnellate entro il 2030. Il Rapporto
Net zero entro il 2070
Come riporta l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), l’India sta facendo passi da gigante nella lotta al cambiamento climatico, diventando uno dei Paesi asiatici più attivi in termini di iniziative finalizzate alla riduzione delle emissioni di gas serra. L’ambizioso percorso di transizione energetica iniziato dal governo indiano dovrebbe, infatti, condurre il Paese a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2070. Un risultato importante, considerati gli indicatori economici di crescita e sviluppo, che dal 2000 in poi, insieme alla crescita demografica, all’aumento del reddito pro capite e dei veicoli in circolazione, segnalano una dipendenza energetica da combustibili fossili quadruplicata.
Tra i Paesi più inquinati al mondo
L’energia fino ad oggi è stata al centro del percorso di sviluppo dell’India. Per decenni, l’India
ha lavorato per potenziare la produzione di energia, l’estrazione del carbone e la capacità di raffinazione del petrolio, rafforzando le infrastrutture energetiche e le reti di distribuzione.
Gli sforzi compiuti per fornire accesso all’elettricità e carburante alla popolazione in crescita,
hanno indubbiamente tolto milioni di persone da condizioni di povertà estrema, alimentando l’industrializzazione, ma al tempo stesso hanno reso il Paese uno dei più inquinati al mondo.
Lifestyle for Environment
Lanciata dal primo ministro indiano Narendra Modi, l’iniziativa Lifestyle for Environment (LiFE) mira a incoraggiare l’adozione di stili di vita sostenibili in India e a livello internazionale, allo scopo di affrontare le sfide del degrado ambientale e del cambiamento climatico. Il Fondo monetario internazionale stima che l’India entro il 2027 sarà la terza economia più grande al mondo, nonché il Paese più popoloso. La sfida fondamentale è, dunque, soddisfare l’enorme fabbisogno energetico nel modo migliore, in termini sia di sicurezza sia di convenienza, e compatibilmente con gli obiettivi net zero fissati per i prossimi decenni.
Il Rapporto IEA
L’IEA nel suo ultimo rapporto “Life lessons from India” esamina le politiche adottate dal governo indiano in linea con l’iniziativa LiFE, ossia la strategia di transizione energetica, evidenziandone il potenziale per quel che concerne il cambiamento comportamentale e le scelte di consumo. Secondo l’Agenzia l’esempio indiano potrebbe diventare un riferimento a livello globale, considerando che la prima presidenza indiana del G20 potrebbe rafforzare l’iniziativa LiFE e avviare processi di condivisione di esperienze e best practice. Tali azioni, se applicate in tutto il mondo, ridurrebbero le emissioni globali annue di CO2 di oltre 2 miliardi di tonnellate entro il 2030, circa un quinto della quantità necessaria al percorso verso la neutralità carbonica. Poco più della metà di queste riduzioni (1,1 Gt di CO2) dipende da cambiamenti comportamentali, mentre il resto deriva da scelte di consumo sostenibili.
Tra i comportamenti virtuosi, l’impatto maggiore lo hanno quelli riguardanti il settore dei trasporti, (ad esempio l’aumento dell’uso dei trasporti pubblici in città, pratiche di guida eco-efficienti e riduzione dei viaggi di lavoro grazie all’uso delle teleconferenza). In questo scenario le famiglie giocano un ruolo importante. Temperature di riscaldamento e di raffreddamento delle abitazioni, così come lo spegnimento di luci ed elettrodomestici quando non sono in uso, incidono non poco sulla produzione di Co2. Inoltre, di fondamentale importanza anche l’incremento del riciclaggio dei rifiuti.
Le misure adottate in India
La trasformazione energetica dell’India abbraccia tre grandi aree.
In primo luogo, i prezzi delle forniture energetiche da fonti rinnovabili, in modo che entro il 2030, il 50% della capacità di generazione di energia elettrica dell’India provenga da fonti alternative. L’idrogeno verde costituisce un importante obiettivo. La Green Hydrogen Mission ha, infatti, l’ambizione di istituire la produzione di 5 milioni di tonnellate idrogeno pulito (Mt) entro il 2030.
Un secondo campo d’azione riguarda l’approvvigionamento globale. Ciò include la produzione collegata a uno schema di incentivi nazionali (PLI) volti a promuovere fotovoltaico, batterie di ultima generazione e veicoli elettrici.
In terzo luogo, il governo si è concentrato sulle misure dal lato della domanda, incentivando l’acquisto di energia elettrica.
Queste misure hanno un potenziale immenso, ma necessitano di un sostegno globale. L’IEA
stima che l’India avrà bisogno di 145 miliardi di dollari all’anno per raggiungere i propri obiettivi, circa il triplo dell’attuale livello di investimenti annuali in energia pulita in India.