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Batterie che sfruttano la forza di gravità

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Un sistema di accumulo che utilizza la gravità nei pozzi minerari per accumulare il surplus di energia e convertirla in elettricità nel momento del bisogno. Le batterie gravitazionali potrebbero rivoluzionare il mondo delle fonti rinnovabili fornendo riserve inesauribili di energia.

Una riserva di energia inesauribile

Un nuovo sistema di accumulo in grado di sfruttare la forza di gravità per stoccare e distribuire energia pulita. Il principio alla base di questa nuova tecnologia non è una novità, in quanto si tratta dello stesso metodo utilizzato negli impianti idroelettrici a pompaggio da circa un secolo. Tuttavia , se applicato alle batterie,  lo stesso concetto potrebbe rivoluzionare il settore delle energie rinnovabili. Infatti, usando la gravità anche per accumulare il surplus di energia generato in rete con gli eccessi di offerta, si potrebbe disporre di una riserva di energia inesauribile.

Batterie gravitazionali

La batteria gravitazionale, come suggerisce il nome, sfrutta la forza di gravità per spostare grandi carichi su tunnel verticali. I pozzi vengono utilizzati per sollevare e rilasciare le masse di diversi materiali (sabbia, roccia, terra, etc), producendo e, immagazzinando, quindi, energia. Il funzionamento di un sistema di questo tipo si discosta da quello delle batterie tradizionali, soprattutto perché l’energia accumulata in genere non è di natura elettrica, sebbene possa essere facilmente convertita e trasferita alla rete.

Pesi da 5000 tonnellate

L’accumulo di gravità è sostanzialmente un sistema composto da pesi che possono raggiungere anche le 5.000 tonnellate, cavi d’acciaio e argani elettrici situati ai lati di un pozzo. Durante i periodi di eccesso d’offerta sulla rete, l’impianto utilizza il surplus energetico per alimentare gli argani che sollevano il contrappeso verso la cima della struttura. Quando, invece, la domanda elettrica torna a crescere, i pesi vengono rilasciati facendo girare gli argani e producendo elettricità.

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