Record di energia pulita generata nel Regno Unito durante lo scorso anno. Grazie a vento e sole, biomasse e idroelettrico, la capacità degli impianti è cresciuta del 35% rispetto al 2021. Entro il 2030 entrerà in funzione una nuova wind farm in Scozia, darà lavoro a quasi 10 mila persone.
Fonti rinnovabili risorsa preziosa per la Gran Bretagna
Le fonti energetiche rinnovabili, dall’eolico al solare, dalle biomasse all’idroelettrico, hanno generato il 40% dell’energia elettrica nel Regno Unito nel 2022, con un incremento del 35% rispetto al 2021.
Si tratta dei risultati preliminari di uno studio condotto dall’Imperial College di Londra e Drax sui consumi energetici in Gran Bretagna durante lo scorso anno, secondo cui, negli ultimi dieci anni la generazione di energia da fonti rinnovabili è più che quadruplicata.
È grazie a questa tendenza che durante il 2022 nel Regno Unito sono state evitate emissioni di CO2 per 2,7 milioni di tonnellate.
Il problema, secondo lo studio, è il costo dell’energia, che rimane troppo alto. Nonostante tutta questa energia pulita e rinnovabile, caratterizzata da bassi costi al consumatore, le bollette non accennano a diminuire in Gran Bretagna e la colpa è tutta del gas.
Il gas ancora pesa sulle bollette di famiglie e imprese
La parziale autonomia energetica nazionale, garantita dagli impianti a fonti rinnovabili, è ancora messa a repentaglio proprio dai combustibili fossili, che già prima dell’invasione russa dell’Ucraina avevano fatto lievitare di molto i prezzi al consumo.
D’altronde, ancora il 42% dell’energia elettrica britannica proviene dalle centrali termoelettriche a gas (dato più alto dal 2016) e questo a fonte di un prezzo dell’energia salito a 200 sterline MWh nel 2022, quasi il doppio rispetto alle 113 sterline del 2021 e quasi sei volte di più rispetto alle 34 sterline del 2020.
“Se non avessimo investito nell’eolico, nel solare e nelle biomasse negli ultimi dieci anni, le nostre bollette energetiche sarebbero state ancora più alte, così come il rischio di blackout durante l’inverno“, ha spiegato Iain Staffell, coautore del rapporto e docente senior di Energia sostenibile presso l’Imperial College di Londra.
“La crisi energetica non può essere risolta aumentando la nostra dipendenza dal gas importato dall’estero. Dobbiamo potenziare gli investimenti in tecnologie energetiche pulite per diventare la centrale elettrica rinnovabile dell’Europa, che ridurrà le bollette di casa e porterà denaro nell’economia nazionale, esportando energia nei paesi vicini”, ha aggiunto Staffel.
Rinnovabili e crescita economica
In effetti, con le rinnovabili si possono anche fare ottimi guadagni e la Gran Bretagna ha esportato energia elettrica per 1,7 TWh nel 2022, pari a 3 miliardi di sterline di entrate nelle casse dello Stato.
Secondo il piano “Berwick Bank Wind Farm” del gigante energetico SSE, al largo della costa orientale della Scozia, nel celebre Firth of Forth, l’insenatura naturale creata dall’estuario del fiume Forth in prossimità di Edimburgo, dovrebbero essere costruite 307 nuove turbine eoliche off shore da 4,1 GW, in grado potenzialmente di fornire energia pulita a più di 5 milioni di case.
Un progetto ambizioso, ma fattibile e all’altezza degli obiettivi climatici fissati dal Regno Unito, che consentirà entro il 2030 di generare entrate economiche al Paese per 8 miliardi di sterline e di creare quasi 9.300 nuovi posti di lavoro (la metà circa in Scozia).