Bruxelles pianifica una revisione del mercato dell’energia per rendere evidenti e concreti i vantaggi economici e ambientali delle fonti rinnovabili per i consumatori.
Un mercato elettrico europeo in cui le fonti energetiche rinnovabili possano occupare davvero il cuore della transizione ecologica in corso è l’obiettivo della riforma a cui sta lavorando la Commissione europea.
In un articolo pubblicato dal Financial Times, la commissaria all’Energia, Kadri Simson, ha spiegato che l’obiettivo è fare in modo che i vantaggi delle fonti rinnovabili e pulite siano più evidenti e reali per i consumatori.
Da una parte si sta negoziando sull’aumento della quota delle rinnovabili nel mix energetico europeo, con un confronto in corso sugli obiettivi fissati dalla Commissione e dal Consiglio (rispettivamente al 45% contro il 40%), dall’altra si vuole anche mantenere attive le centrali a gas, perché ancora necessarie per generare energia elettrica, anche se si sta pensando ad un sistema in cui tali impianti non siano sempre in funzione (posto che non è chiaro ancora chi pagherà i costi di tale gestione degli impianti).
Nella bozza di documento, di cui il quotidiano finanziario britannico è venuto in possesso, si indicano alcuni possibili obiettivi, tra cui il principale sembrerebbe la riduzione dei costi delle fonti rinnovabili, cercando di portarli vicino a quelli reali (che sono bassissimi).
Una volta che si è investito nell’infrastruttura, la parte hardware e software della rete, l’erogazione finale dell’energia pulita, che sia dal vento, o dal sole, è sempre a costo quasi zero.
Succede così, come spiegato sull’Huffinfton Post di fine anno, che attualmente in Europa chi genera più energia da impianti fotovoltaici ed eolici paga l’energia elettrica molto meno degli altri: al 30 dicembre 2022 il prezzo medio dell’energia per MWh in Germania si aggirava sui 15 euro, 16 euro in Olanda, 18 euro in Francia, ben 180 euro in Italia.
Si tratta peraltro della tanto accesa questione di come determinare il prezzo dell’energia elettrica generata ogni giorno. Al momento ci si basa sulla fonte più cara, quindi il gas, ma il modello deve cambiare, soprattutto alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi.
La Commissione ha poi ribadito, nella bozza di revisione del mercato energetico unico, l’intenzione di tassare gli extraprofitti delle società energetiche anche durante tutto il 2023.
I ricavi saranno impiegati per aiutare le famiglie europee nel pagamento delle bollette energetiche, come abbiamo visto sempre più care.