Le risorse serviranno a favorire la crescita di filiere industriali nel settore fotovoltaico, eolico e delle batterie, attraverso tre sub-investimenti rispettivamente di 142, 58 e 157 milioni di euro. Domande al via lunedì prossimo 28 novembre.
360 milioni per lo sviluppo di fotovoltaico, eolico e batterie
L’Italia deve accelerare sui settori industriali più strategici per il futuro, tra cui l’automotive, le fonti energetiche rinnovabili, le gigafactory per i sistemi di accumulo, la ricerca e l’innovazione, sia perché sono aree su cui bisogna investire per aumentare i livelli di competitività, sia perché è la strada tracciata dal Green Deal europeo.
Attraverso lo strumento dei Contratti di sviluppo, il ministero delle Imprese e del made in Italy metterà a disposizione delle imprese che ne faranno richiesta una dotazione finanziaria di 360 milioni di euro.
Le domande potranno essere inoltrate dalle imprese a partire da lunedì 28 novembre 2022 e fino al 28 febbraio 2023.
Le risorse disponibili settore per settore
Lo strumento mira a sviluppare le filiere industriali nel settore fotovoltaico, eolico e delle batterie, attraverso i seguenti tre sub-investimenti:
“Tecnologia PV (PhotoVoltaics)”: sostiene investimenti privati nel settore della produzione di pannelli fotovoltaici innovativi ad alto rendimento (con una dotazione finanziaria di 142 mln di euro);
“Industria eolica”: sostiene investimenti privati nel settore della produzione di aerogeneratori di nuova generazione e taglia medio-grande (con una dotazione finanziaria di 58 mln di euro);
“Settore batterie”: sostiene investimenti privati nel settore della produzione di batterie (con una dotazione finanziaria di 157 mln di euro).
In generale lo strumento è finalizzato a sostenere programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; programmi di sviluppo per la tutela ambientale; programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.